Tribunale federale
Il Ccl per gli architetti è definitivamente in vigore, Fonio: "Un lavoro durato anni"
Redazione
2 anni fa
Il Tribunale di Losanna ha respinto il ricorso presentato nel 2020 da Usic in merito all’obbligatorietà generale del contratto collettivo di lavoro per il settore, in vigore dal 1° gennaio.

“Gioia e soddisfazione”: con queste parole i sindacati UNIA e OCST, assieme all’Associazione studi di ingegneria e di architettura ticinesi hanno commentato la decisione del 3 maggio 2023 del Tribunale federale di respingere il ricorso presentato durante il 2020 dall’Unione svizzera degli studi consulenti ingegneri e da altri 13 studi, i quali contestavano l’obbligatorietà generale di un contratto collettivo di lavoro.

Il contesto

Ma facciamo un passo indietro: le negoziazioni inerenti il Ccl per il settore erano iniziate tredici anni fa, a cui era seguita – dopo cinque anni – l’entrata in vigore del Contratto collettivo di lavoro per gli studi di progettazione (architetti, ingegneri e disegnatori). Tuttavia, mancava ancora il sigillo delle autorità federali e cantonali per sancirne l’obbligatorietà generale nei confronti di tutte le imprese del settore, quindi non solo di quelle che hanno firmato il contratto. Un iter conclusosi a fine 2020, così - dal 1° gennaio 2021 -questo Ccl è diventato lo strumento principale per regolare le condizioni di lavoro del settore che, ad oggi e solo in Ticino, impiega più di 2'500 persone in oltre 400 studi. La sezione ticinese dell’Usic (Unione svizzera degli studi consulenti ingegneri), unitamente a 13 studi, si era detta tuttavia contraria e aveva promosso un ricorso presentato poi al Tribunale federale in cui veniva contestata di fatto l’obbligatorietà generale.

Fonio: "È una giornata molto bella"

Interpellato da Ticinonews, il sindacalista OCST Giorgio Fonio ha definito “molto bella” la giornata di oggi. “È stato un lavoro di costruzione durato anni e adesso il Tribunale Federale ci ha dato questa notizia, respingendo il ricorso e dando finalmente il via libera a un’importante comunità contrattuale”, spiega Fonio. Il CCL, è bene ricordare, è già in essere. E in due anni e mezzo “qualche irregolarità è emersa e ciò è stato reso possibile dai lavori di verifica e controllo che la commissione paritetica svolge. Bisogna però dire che il settore ha reagito bene, adattandosi al contratto collettivo. Ha saputo applicare anche le regole e credo che i risultati oggi siano positivi”.

Contrastare la fuga di cervelli

Secondo Fonio, il CCL nel settore è uno strumento utile anche per contrastare la fuga di cervelli dal nostro cantone. “Quando abbiamo iniziato le discussioni sul contratto collettivo, gli architetti venivano assunti in Ticino con salari da 2’000-2'500-3’000 franchi, o come stagisti per mesi, se non anni”, prosegue il sindacalista. Oggi con il CCL “sono stati inseriti dei salari minimi che rendono la professione sicuramente più attrattiva di quanto fosse prima. Come parti siamo quindi riusciti a dare una risposta a un’emergenza”.

 

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