
Oggi a Bellinzona si è riunita per la seconda volta la sottocommissione incaricata di approfondire il cosiddetto caso Hospita che l’anno scorso aveva portato all’arresto dell’ex sindaco di Bioggio. Al termine dell’incontro abbiamo potuto scambiare qualche parola con il coordinatore Fabrizio Sirica, ma prima vogliamo fare un po’ di chiarezza su un caso discusso con un riassunto delle puntate precedenti.
Il caso
Il caso Hospita inizia il 9 agosto 2024 con l’arresto di Eolo Alberti per presunti reati di natura finanziaria legati ad Hospita Suisse, società attiva in ambito sanitario. L’arresto accende i riflettori su una vicenda che coinvolge la collega di partito Sabrina Aldi. Il dubbio è che a monte vi sia una presunta combine per la spartizione di posti pubblici e privati, seccamente smentita dai diretti interessati. Intanto, si diffondono voci dell’esistenza un rapporto segreto commissionato dai vertici di via Monte Boglia - allora guidati dal consigliere di Stato Norman Gobbi - per far luce sull’operato di Alberti. L’inchiesta esiste e il 17 giugno in una conferenza stampa l’Mps la diffonde. È stata redatta dall’avvocato Enea Petrini. Lo stesso giorno viene presentata un’interpellanza con 64 domande al Consiglio di Stato, denunciando intrecci tra politica, affari e magistratura. Il 19 agosto la Gestione decide di creare una sottocommissione speciale che si occupi delle audizioni e dell’acquisizione dei documenti. L’ultimo capitolo si è aggiunto ieri quando, proprio per i contenuti dell’atto parlamentare, sono partite le querele contro i deputati dell’Mps Matteo Pronzini e Pino Sergi per reati contro l’onore ai danni - tra gli altri - della deputata Cristina Maderni e dell’ex deputata Sabrina Aldi.
La riunione odierna
Oggi la sottocommissione speciale si è riunita per la seconda volta. Le discussioni sono durate meno della precedente, un’ora circa. Presenti sul posto, abbiamo quindi chiesto al coordinatore Fabrizio Sirica cosa ci può dire al termine dell’incontro. “Stiamo approfondendo e stiamo lavorando celermente, ma non entro oltre nel merito”. Bocche cucite, in attesa che la sottocommissione sia al completo. La Lega, infatti, non ha ancora sciolto le riserve. Ma l’assenza del movimento di via Monte Boglia influenza in qualche modo il lavoro in corso? “Lo influenza nella misura in cui manca un punto di vista che sarebbe legittimo e – rispetto alla legge sul Gran Consiglio – sarebbe anche rispettoso e doveroso portare in qualità di eletti”, ha proseguito Sirica.
Presenza di un deputato leghista “doverosa”
La presenza di un deputato leghista, secondo il parere giuridico, sarebbe quindi doverosa. Per quanto riguarda invece le querele scattate ieri, la sottocommissione ne ha semplicemente preso atto. “C'è una separazione dei poteri, pertanto ne prendiamo atto. Se sarà possibile, ci verrà trasmessa anche la documentazione in modo da avere più completezza e più punti di vista possibile, ma non è un ambito su cui ha una responsabilità o una risposta la sottocommissione”.
Piccaluga: “Stiamo facendo delle verifiche interne”
Lega, dunque, grande assente anche nella seconda seduta della sottocommissione. Abbiamo quindi raggiunto il coordinatore Daniele Piccaluga per capire le ragioni di quest’attesa. “Abbiamo comunicato che la Lega dei Ticinesi chiede ancora una settimana di tempo, perché stiamo facendo al nostro interno delle verifiche. Per la prossima settimana siamo convinti di poter dare una risposta”. Si tratta – ha proseguito sempre Piccaluga – di verifiche sulle persone, “quindi su chi può aderire a questa sottocommissione. Appena avute le risposte del caso, comunicheremo se aderiremo o meno”. Verifiche, fra le altre, anche di tipo giuridico. “Proprio per evitare di incappare in situazioni non consone”. Ad esempio, in sanzioni, perché c’è anche questa possibilità. “Sì, sono consapevole che esiste tale possibilità. Stiamo invece ancora aspettando di sapere dai servizi se vi sia o meno l’obbligo della presenza di un leghista in questa sottocommissione”. C’è chi teme che i lavori della sottocommissione possano essere un po’ rallentati. La Lega non è preoccupata da questa eventualità? “No, anche perché la Lega non vede né il motivo di accelerare né di correre con i lavori della sottocommissione, anche perché vi è ancora aperta una procedura a livello giudiziario, e pertanto pensiamo che sia anche corretto poter aspettare gli esiti di tale procedura”, ha concluso Piccaluga.