Ticino
Il “Caos” del concerto di Fabri Fibra
Immagine Shutterstock
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Daniele Coroneo
2 anni fa
L’ultimo album del rapper italiano si intitola “Caos”, come quello che il suo concerto del prossimo 6 luglio a Lugano sta creando: il collettivo “Io l’8 ogni giorno” chiede di annullarlo. “Misogino, sessista e omofobo”, giudicano. Badaracco: “Polemica montata ad arte”. Maxi B: “Era un ragazzo che è diventato uomo”

Fabri Fibra, una delle voci più inconfondibili del panorama musicale italiano, è finito nel mirino del movimento “Io l’8 ogni giorno”. Il 6 luglio il rapper marchigiano presenterà nella piazza antistante il Lac di Lugano l’album “Caos”, la sua ultima fatica musicale.

Ad avere fatto saltare la mosca al naso delle attiviste del collettivo femminista sono i testi delle canzoni di Fabri Fibra, “intrisi di misoginia, sessismo, omofobia e incitazioni all’odio e alla violenza e allo stupro nei confronti di donne e persone Lgbt”. E allora la richiesta che il movimento formula all’indirizzo del Municipio di Lugano, del Lac e dei media partner è semplice: rinunciare al concerto del 6 luglio, chiedendo conto pure dei soldi investiti per l’evento.

Una “banalizzazione di temi importanti”
“Concedere questo palco a Fabri Fibra significa banalizzare temi importanti quali la violenza di genere e il femminicidio, ai quali in alcune delle sue canzoni si arriva quasi a inneggiare. Non possiamo accettarlo”, dichiara risoluta ai nostri microfoni Elena Nuzzo, del collettivo “Io l’8 ogni giorno”.

I precedenti di Fabri Fibra
Proprio per i suoi testi, nel 2013 Fabri Fibra venne escluso dal concertone del Primo Maggio a Roma. La sua reazione fu chiara: “Il rap, come il cinema, racconta delle storie, a volte crude, a volte spensierate. Spesso le rime servono per accendere i riflettori dove c’è il buio. Io scrivevo quello che vedevo e non quello che pensavo”. Giustificazione rigettata da Elena Nuzzo: “Non è semplicemente accettabile. In Ticino, la Città di Lugano, il Lac e i media partner non devono concedere spazio promozionale a un linguaggio di questo tipo”.

Propaganda
Ma criticare pubblicamente il rapper e le sue canzoni non sortisce l’effetto contrario a quello sperato dalle femministe, ovvero facendogli ancora più pubblicità, o citando la sua ultima hit, “propaganda”? “Fabri Fibra ha una notorietà tale che una nostra contestazione non avrebbe un effetto significativo sulla sua celebrità”, risponde Nuzzo. Il campo d’azione, infatti, è locale: “In Ticino, con tutto quello che si sta facendo per combattere la violenza di genere, non possiamo accettare che gli si dia uno spazio del genere”.

“Polemica montata ad arte”
“Mi pare una polemica montata ad arte”, risponde il capodicastero Eventi di Lugano Roberto Badaracco. “La prevendita è iniziata da tempo e ormai non è possibile annullare alcunché. Ma non abbiamo comunque alcuna intenzione di annullare il concerto”. Il vicesindaco ricorda come le due canzoni finite sotto la lente del collettivo risalgano ormai a “16 e 18 anni fa. È passato tanto tempo da allora. Inoltre, a nostra conoscenza, Fabri Fibra non le propone più nei suoi concerti”.

Parole e azioni
“Sono canzoni molto vecchie, di un ragazzo che è diventato uomo e che crescendo ha rivisto la sue priorità”. Maxi B, rapper e speaker di Radio3i, ha conosciuto personalmente l’artista italiano. “Ormai Fabri Fibra è una star del rap e non ha più bisogno di attirare il pubblico con queste frasi. Non dimentichiamoci infatti – spiega Maxi B – che, soprattutto nel rap, gli artisti vogliono colpire, cercare di attirare l’attenzione ed essere di rottura”. Canzoni che, secondo Maxi B, appartengono a un Fabri Fibra del passato. “A breve avremo in Ticino altri rapper... Rispetto a loro, il linguaggio di Fabri è nulla”. E il rapper ticinese invita a guardare le azioni, al di là delle parole: “In prima persona si è speso per un impegno che contraddiceva completamente le frasi che oggi vengono incriminate”.

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