
Non si placano le discussioni sul tram-treno del Luganese. L’Associazione ATA ribadisce le sue perplessità sul progetto mettendo l’accento sulla nuova fermata a Cavezzolo considerata “troppo corta” e che “non permette di far circolare i treni in doppia composizione come ora”.
"Il bubbone è finalmente esploso"
“Che il tram-treno del Luganese, una volta terminata la fase 1, con una spesa di 766 milioni, 20 anni di progetti e 10 di realizzazione potrà trasportare meno passeggeri rispetto ad oggi non è affatto una scoperta”, scrive l’Associazione in un comunicato e accusa le autorità di “non essere ascoltata, ma il bubbone è ora finalmente esploso”. “Si rinunci alla fermata di Cavezzolo”, proseguono nella nota sostenendo che la nuova fermata prevista sia troppo corta per accogliere i treni a doppia composizione: “Si mantenga l’attuale fermata di Molinazzo”, aggiunge ATA.
Dito puntato anche su Stazione FFS e Pensilina
Altra accusa mossa dall’Associazione riguarda la stazione FFS di Lugano: “Si rinunci alla costosissima stazione sotterranea e si mantenga in esercizio la linea di colline che raggiunge la stazione di Lugano”. Con queste modifiche, sostiene ATA, si potranno risparmiare centinaia di milioni da spendere in altri progetti come “prolungare il cunicolo di sicurezza fino Lugano centro ed attrezzarlo come pista ciclabile”. Dito puntato anche sulla Pensilina di Lugano centro, anch’essa considerata “troppo corta per le composizioni doppie”. “Si potrebbe risolvere dividendo il doppio treno a Molinazzo: una parte va alla stazione FFS, l’altra verso il centro via tunnel”, scrive l’Associazione”. ATA conclude poi chiedendo al Gran Consiglio “di avere il coraggio di fermarsi e migliorare il progetto”.
