
A seguito della conferenza Plan B tenutasi ieri sera a Lugano, dove si annunciava la creazione di un polo europeo per la tecnologia blockchain in collaborazione con Tether, la consigliera Sara Beretta Piccoli ha inoltrato un’interpellanza al Municipio di Lugano per far luce su alcune questioni, secondo lei, ancora poco chiare o conosciute.
Bitcoin
Beretta-Piccoli ha fornito una definizione tecnica, nella quale “è imperativo qualificare il Bitcoin come una criptovaluta, ovvero una valuta nascosta e cifrata. Per sua natura, questa non si può quindi toccare né mettere fisicamente nel portafoglio ed essendo virtuale presenta un rischio di volatilità maggiore rispetto alla classica valuta. Anche se di fatto non esiste una “banca del Bitcoin”, questa criptovaluta possiede una certezza rispetto ad altre: la quantità finita e non replicabile. Il Bitcoin è stato creato da un gruppo di hacker, ed è stato poi disseminato sempre da loro sul web. Per scovarli è però necessario un lungo e complesso lavoro di “sminamento” (“mining”) che richiede l’impiego di schede grafiche e reti di computer particolarmente potenti”.
Tether coin
“Tether è traducibile in italiano con il termine “legare” ed è una particolare tipologia di crypto” scrive la consigliera comunale, in quanto “rientra fra le “stable coin”. Ciononostante, Tether è legata (“hosted”) alle blockchain di Ethereum e Bitcoin. Il suo gettone è il “token” ed è stato creato dalla Hong Kong Company Tether Limited, controllata poi dalla Bitfinex”.
Stable coin
Sono criptovalute, scrive Beretta-Piccoli, con valore stabile in quanto ancorato ad una valuta Fiat, cioè una valuta con corso legale di uno Stato. Nel caso di Tether, la valuta Fiat per eccellenza è il dollaro americano. Anche se differente per volatilità dalle altre criptovalute, le stable coin possono tornare utili per controbilanciare il proprio portafoglio titoli con un asset più stabile.
Tether e lo scandalo Bitfinex
Nel 2019, rende noto la consigliera comunale, la società Tether è stata al centro di uno scandalo relativo all’Exchange Bitfinex, che aveva finito per coinvolgere pure Bitcoin. Nell’aprile di quell’anno, il procuratore generale di New York aveva accusato Bitfinex di aver usato i fondi di Tether per coprire perdite pari a 850milioni di dollari americani verso la Crypto Capital Corp. Il problema sta quindi nel fatto che Tether Limited è controllata da Bitfinex e condividono la stessa proprietà. Inoltre, Bitfinex era già stata accusata in precedenza di aver gonfiato il valore di Bitcoin producendo nuovi Tether.
La sentenza
Nel febbraio 2021, “il procuratore generale di New York aveva provato le accuse su Tether e impone a iFinex, Bitfinex e Tether il pagamento di una sanzione pari a 18,5 milioni di dollari, oltre alla cessazione delle attività. In aggiunta, la stablecoin più diffusa al mondo non ha sempre avuto il supporto dei dollari americani”.
Un’altra violazione di Bitfinex
“Neanche un mese fa, nel febbraio del 2022, è stato anche scoperto un hackeraggio avvenuto negli Usa nel 2016 dove erano stati rubati 3,6 bilioni di dollari, a cui sono seguiti degli arresti” conclude Beretta-Piccoli.
Le domande al Municipio di Lugano
1. È al corrente dei legami di Tether con Bitfinex e delle relative vicende giudiziarie?
2. Chi ha verificato l’effettiva solidità e solvibilità di Tether, visto che questa resta comunque legata indirettamente al bitcoin? Se sì, con quali esiti?
3. Spetta all’esecutivo o al legislativo determinare le modalità di pagamento delle tasse e delle imposte?
4. È a conoscenza delle motivazioni per le quali è stata scelta Lugano per questo tipo di transazioni? Quali sono?
5. Cosa significa che la città intende “garantire la necessaria infrastruttura” relativa a questa attività?
6. Sono stati preventivati dei costi in merito?
7. È stato firmato un accordo o un contratto con Tether? Se sì, di che genere di accordo o contratto si tratta? È possibile prenderne visione?
8. Intende preparare un messaggio legato ad eventuali accordi o crediti in questo ambito?
9. L’utilizzo delle valute criptate per il pagamento delle imposte o tasse in criptovalute non favorirà l’evasione fiscale o il riciclaggio di denaro?
10. Quali approfondimenti sono stati fatti nella fattispecie?
11. Visto la criticità del momento, anche dei mercati finanziari, non sarebbe opportuno affrontare con prudenza questo genere di tematiche?
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