
Il 2025 è stato un anno particolarmente favorevole per l’apicoltura svizzera. Secondo l’ultimo sondaggio di apisuisse, ogni colonia ha prodotto in media 23,6 chili di miele. Tra i cantoni più favoriti figura anche il Ticino. “È stata un'annata molto positiva”, conferma Gabriele Bianchi, apicoltore dell’azienda agricola Bianchi. "Le condizioni climatiche hanno favorito il raccolto estivo, permettendo una buona produzione, in particolare di miele di tiglio e di castagno".
Un raccolto abbondante
Il raccolto primaverile si è attestato tra i 4 e i 6 kg, mentre quello estivo tra i 22 e i 26 kg per cassa: valori nettamente superiori alla media. Una situazione che ha richiesto anche maggiori misure per la raccolta. “Quando c'è più miele”, spiega Bianchi, “è necessario aggiungere melari supplementari. È la parte che raccogliamo e portiamo in magazzino per essere smielata e confezionata nei vasettini. Il miele presente nella casetta e nel nido viene invece lasciato alle api per il loro sostentamento. A dipendenza delle zone, siamo arrivati anche ad aggiungere 3-4 melari per alveare. Il Mendrisiotto è stata particolarmente generoso nel secondo raccolto, mentre altre zone del cantone hanno prodotto un po' meno”.
Il 2024 un’annata da dimenticare
Un risultato che permette di compensare almeno in parte il disastroso 2024, considerato il peggiore degli ultimi vent’anni: la produzione era stata pari a circa un sesto di quella abituale. "La primavera era stata fredda e piovosa", ricorda Bianchi. "Le api erano deboli, c’era poco nettare e con la pioggia non escono dal nido". Oscillazioni importanti che evidenziano le sfide del settore. “Le api sono sottoposte a un forte stress: climatico, meteorologico e legato a malattie, come varroa e vespa vellutina”, ricorda la presidente della Federazione Ticinese di Apicoltura Samantha Bourgoin. “Questo implica molta energia e risorse per ogni apicoltore, ben prima di poter parlare di un raccolto soddisfacente".
