Educazione
Identità di genere e scuola elementare, "La prudenza ha ancora la precedenza?"
©Gabriele Putzu
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Redazione
8 giorni fa
L'interrogazione al Consiglio di Stato riguarda il progetto "Sono unico e prezioso!" nelle scuole elementari, chiedendo chi ha approvato i contenuti sull'identità di genere, se siano basati su evidenze scientifiche e se le famiglie siano state coinvolte. Viene proposta la creazione di una Commissione etico-scientifica indipendente per definire linee guida chiare sull'introduzione delle tematiche di genere nelle scuole.

Il progetto "Sono unico e prezioso!", promosso dalla Fondazione ASPI nelle scuole elementari a partire dai 7 anni, "costituisce un’iniziativa di grande valore per sensibilizzare i bambini alla prevenzione dell’abuso e del maltrattamento, temi fondamentali dal punto di vista educativo e sociale e trovano il nostro pieno consenso". Una considerazione, quella espressa dai deputati in Gran Consiglio Giuseppe Cotti (Il Centro) e Alessandro Speziali (PLR) - unitamente ad altri otto cofirmatari - in un'interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato, nella quale viene però menzionato il fatto che nell’edizione più recente del programma "sono stati inseriti – seppur in maniera marginale – riferimenti all’identità di genere e alla fluidità di genere". I firmatari dell'interrogazione ritengono tuttavia che, data la delicatezza della tematica e il dibattito scientifico ancora aperto, "emergono perplessità sull'opportunità di affrontare tali concetti in un contesto scolastico destinato a bambini, senza un adeguato confronto con le famiglie e senza un solido consenso scientifico".

Dubbi legati all'identità

Secondo le recenti indicazioni dell’Accademia Europea di Pediatria (EAP) e della Società Europea di Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (ESCAP), la maggior parte dei dubbi legati all’identità di genere nei bambini tende a risolversi spontaneamente nel corso dello sviluppo. "Entrambe le istituzioni raccomandano un approccio prudente, basato sulle evidenze scientifiche e sul principio di precauzione. Inoltre, viene discusso il tema del contagio sociale, ovvero l’influenza ambientale e culturale che potrebbe contribuire all’aumento dei casi di disforia di genere tra i più giovani. Sebbene l’EAP non abbia formulato conclusioni definitive sull’esistenza di un contagio sociale, invita alla prudenza e a una ricerca approfondita", si legge nel testo. In questo contesto, appare fondamentale per i firmatari il coinvolgimento delle famiglie, "che secondo nostre informazioni non sono state adeguatamente consultate nella revisione del programma. È altresì lecito interrogarsi sull’opportunità di introdurre il concetto di fluidità di genere in un progetto destinato a bambini della scuola elementare senza un chiaro consenso scientifico e senza una discussione aperta e trasparente con i genitori e i professionisti del settore".

L'interrogazione

Alla luce di queste considerazioni, viene chiesto al Consiglio di Stato:

1. Quando e da chi è stato approvato il progetto nella sua versione attuale? Quale iter decisionale è stato seguito?

2. Conferma che nel progetto "Sono unico e prezioso!" siano stati introdotti contenuti relativi all’identità di genere e alla fluidità di genere? Se sì, su quale base scientifica sono stati elaborati?

3. Quali esperti sono stati consultati nella definizione di questi contenuti e come si è garantito un equilibrio tra le diverse posizioni scientifiche sul tema? È stato effettuato un riesame alla luce delle recenti revisioni internazionali sulla materia?

4. I pediatri sono stati interpellati sull’introduzione dei concetti di identità e fluidità di genere nei bambini? Qual è la loro posizione ufficiale in merito?

5. È stato previsto un coinvolgimento attivo delle famiglie nella revisione dei contenuti del progetto? Se no, per quale motivo?

6. Corrisponde al vero che diversi Sindaci del Locarnese, membri del Convivio intercomunale dei Sindaci, abbiano espresso perplessità al Dipartimento dell'Educazione, della Cultura e dello Sport in merito all'introduzione di tematiche legate all'identità di genere nella scuola elementare, sollecitando una revisione del progetto su questo specifico aspetto?

7. Il Consiglio di Stato ritiene opportuno rivedere i materiali didattici per garantire che il progetto rimanga focalizzato sui suoi obiettivi originari – ovvero la prevenzione dell’abuso e del maltrattamento – evitando l’introduzione di elementi controversi e suscettibili di generare confusione nei bambini?

8. Il Consiglio di Stato non ritiene opportuno creare una Commissione etico-scientifica indipendente – nella quale siedano esperti riconosciuti di diverse discipline e orientamenti – con il compito di definire linee guida chiare e basate su evidenze scientifiche per l'introduzione delle tematiche di genere nelle scuole, suddivise secondo i diversi ordini scolastici, e che diventi l'unico organo chiamato a fornire consulenza ufficiale per i casi di disforia di genere fra gli iscritti alla scuola dell'obbligo?