Ticino
I Verdi: "Basta con il nucleare!"
Redazione
14 anni fa
Dura presa di posizione dei Verdi ticinesi dopo l'esplosione nel forno della centrale nucleare francese di Marcoule

Ore 11.45. Una fornace è esplosa all'interno dell'impianto gestito dall'Areva a Marcoule, non lontano da  Avignone (per vedere la mappa della regione clicca qui), nella regione del Gard a sud della Francia. Una è la vittima e quattro sono i feriti, di cui uno "molto grave" che è stato trasferito in elicottero all'ospedale di Montpellier. Il corpo della vittima è stato trovato carbonizzato. Le altre persone sono state invece ricoverate all'ospedale di Bagnols-sur-Ceze.L'incidente sarebbe avvenuto a seguito di un incendio in un sito di stoccaggio di rifiuti radioattivi. La zona è stata transennata dalle forze dell'ordine.La centrale fa parte del più ampio sito nucleare Marcoule, un'istallazione industriale gestita da Areva e dal Cea ed è stata la prima centrale nucleare francese, nella Linguadoca-Rossiglione. Possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali. Stando alle prime ricostruzioni, l'incidente è stato causato dall'"esplosione di un forno che serviva a fondere rifiuti radioattivi metallici". Secondo un portavoce di Edf "si tratta di un incidente industriale, non di un incidente nucleare". Anche l'Agenzia internazionale per l'agenzia atomica (Aiea) è in contatto con le autorità francesi per "sapere qualcosa di più della natura dell'esplosione". Lo ha reso noto un ufficiale dell'Aiea, che ha parlato a condizione di rimanere anonimo.Proprio a Marcoule furono costruiti i reattori nucleari a uso militare per le ricerche destinate alla costruzione della bomba atomica francese; nello stesso sito esiste anche un altro reattore (il N1) costruito dal 1955 al 1956 da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica. Il dipartimento della Protezione civile è in contatto con l'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e con i vigili del fuoco per monitorare e verificare gli eventuali rischi per l'Italia. Per ora, fanno sapere al Dipartimento, le informazioni arrivate dalla Francia non parlano di dispersioni radioattive. Verdi: "Basta con il nucleare!""Il tragico incidente accaduto oggi nel sud della Francia, oltre ad avere avuto già esiti fatali, rilancia ancora una volta il dibattito attorno alla sicurezza della tecnologia nucleare. A 6 mesi da Fukushima, dove le conseguenze della catastrofe non sono ancora state quantificate tanto sono gravi, un altro tragico evento rivela i rischi del nucleare".E' con questa nota stampa, diramata nel pomeriggio, che il coordinatore dei Verdi ticinesi Sergio Savoia prende posizione dopo l'ennesimo incidente avvenuto in una centrale nucleare. E ancora: "Oltre alle centrali di produzione, da oggi abbiamo la prova che anche le centrali di trattamento delle scorie pongono dei problemi. Lo stoccaggio delle scorie rimane ancora irrisolto e si ripercuoterà sulle future generazione per tempi geologici". "Ancora una volta - sostengono i Verdi - come per l’incidente di Fukushima, le informazioni che giungono al pubblico appaiono incomplete e apparentemente contraddittorie con l’intento di tranquillizzare la popolazione. Questo modo di procedere pone nuovamente all’attenzione il problema dell’informazione relativa alla sicurezza di ciò che succede negli impianti da parte dei gestori". "Alla luce dei rischi - rendono attenti infine i Verdi del Ticino - l’uscita dal nucleare è sempre più urgente. L’iniziativa federale lanciata dai verdi “Iniziativa per l’abbandono del nucleare” è sempre più tragicamente di attualità e sarà l’occasione per permettere al popolo di esprimersi sull’argomento".

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