
Una palestra trasformata in una mensa, plexiglas, depuratori, termocamere, mascherine anche all’aperto e tamponi per tutti al rientro delle vacanze. La Tasis American School di Montagnola, frequentata da allievi che vanno dai 3 ai 19 anni, ha scelto la linea dura per contenere la diffusione nel Covid nel suo campus. Una decisione presa perché gli studenti arrivano da 60 Paesi diversi e non si sono voluti correre rischi. “Non solo per noi, ma anche per i vicini di Montagnola e di tutta la Collina d’Oro”, ha spiegato il direttore dello sviluppo istituzionale William Eichner ai microfoni di Teleticino.
Una campagna di test fatta a ragione. Su 900 test, infatti, sono emersi 35 positivi, tutti asintomatici. Si tratta di 22 studenti esterni e 13 che vivono nel campus. Questi ultimi sono stati messi in isolamento in una struttura della scuola, dove solo uno è ancora ospitato. Per la campagna di test e per gestire la situazione, la scuola ha ingaggiato un medico e tre infermieri.
Al rientro delle vacanze natalizie, poi, c’è stato anche chi, proveniente da un paese a rischio, si è dovuto sottoporre alla quarantena, organizzata in un albergo nei pressi della scuola. Una dozzina di studenti, invece, non è potuta rientrare a casa per le feste, per loro si è pensato a una vacanza sugli sci in Svizzera.
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