I sindacati annunciano che si tornerà in piazza mercoledì 16 ottobre a Bellinzona a protestare contro la politica del Governo, in particolare contro i tagli imposti dal decreto Morisoli e quella che viene definita una politica neoliberista. Lo annunciano, dopo un incontro con il Consiglio di Stato in merito al Preventivo, OCST, SIT e VPOD. "Limpressione è che si vada verso un preventivo bis di quello del 2023", ha detto ai microfoni di Ticinonews Xavier Daniel di OCST.
I conti restano in profondo rosso
Come comunicato in mattinata, infatti, i conti del Cantone migliorano leggermente, ma rimane un disavanzo di più di 100 milioni, che, citando la nota governativa, "permane importante e necessita uno sforzo congiunto di contenimento dello stesso". Lo aveva già dichiarato, ai microfoni di Ticinonews qualche giorno fa, il presidente della Commissione gestione e finanze Bixio Caprara, ipotizzando tagli a contributi terzi e socialità e il mancato riconoscimento del rincaro ai dipendenti pubblici. A quanto emerso oggi, quest'anno ci sarebbe un adeguamento al rincaro, ma parziale.
Lo scorso anno varie manifestazioni contro i tagli
I sindacati già lo scorso anno avevano organizzato varie manifestazioni contro vari tagli del preventivo 2023 e avevano già preannunciato che avrebbero continuato sulla loro linea se in quello successivo ci fossero stati ancora dei tagli importanti, in particolare in alcuni settori.
Le rivendicazioni di OCST, SIT e VPOD
"La rivendicazione della manifestazione è la piena compensazione del carovita maturato (ca 1.1%) e la difesa della qualità del servizio pubblico, della scuola e del settore sociosanitario, che sono sempre più colpiti dai tagli imposti dal decreto Morisoli e dalla politica neoliberista", si legge nella nota congiunta di OCST, SIT e VPOD.
Daniel: "La popolazione deve rendersi conto della situazione"
"Il riconoscimento solo parziale del carovita non è per noi accettabile", ha aggiunto Daniel. E rimane lo spettro dei tagli legati al sociale e al sanitario. Scenderemo in ogni caso in piazza perchè bisogna ricordare alla popolazione che il servizio pubblico è accettabile e che c'è una soglia che, se superata, provocherà disservizio e andrà a incidere direttamente su utenti e cittadinanza". Da quanto si sa, teme altri tagli, seppur in maniera minore rispetto al 2023, sul sociale e sui sussidi di cassa malati. "Siamo arrivati sul fondo del barile, credo che la popolazione debba rendersene conto".