
Saranno i rifugiati ucraini i primi ospiti del convento della Salita dei frati a Lugano, riaperto in queste ore dopo sei anni di chiusura. All’interno delle mura del convento sarà accolta una cinquantina di profughi ucraini. I primi sono giunti già nel pomeriggio di oggi. La struttura ospiterà i rifugiati in fuga – si prevede – fino alla fine dell’estate.
Lavori anche sulla sicurezza
Il convento diventa il sesto centro cantonale di accoglienza dei rifugiati. Gli ucraini troveranno posto all’interno delle celle una volta occupate dai frati, opportunamente “rimbiancate e riarredate”, come spiega ai nostri microfoni Aldo Facchini, comandante della Protezione civile di Lugano Città. I militi della locale regione di PCi hanno poi “riattivato la cucina e le cantine, ma soprattutto verificato che le condizioni di sicurezza fossero rispettate per accogliere un numero maggiore di persone rispetto al passato”.
Nuova destinazione
Quando il convento cesserà di fornire un alloggio ai rifugiati, potranno vedere la luce i progetti previsti per questi pregiati spazi nel cuore della città, garantendo però il rispetto delle loro origini religiose. “Vorremmo che la chiesa restasse consacrata, continuando così una tradizione plurisecolare”, commenta Fabio Stampanoni, vicepresidente della Fondazione convento Salita dei frati, che lo scorso anno ha rilevato dai frati cappuccini la struttura, con lo scopo di salvaguardare e valorizzare questa testimonianza della Lugano del passato. “Il convento rimarrà comunque un ambiente dove ci sarà la possibilità di riflettere, respirare e sfuggire per un po’ al caos quotidiano, con le mura che faranno da confine fra due questi due mondi”, conclude Stampanoni.
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