Verso le federali
"I partiti spingono le candidature, ma non le idee"
Redazione
2 anni fa
Per il giornalista Andrea Leoni la campagna elettorale che sta volgendo al termine è stata triste e vuota. Per quanto riguarda il Nazionale, vede buone chance per la desta di ottenere il terzo seggio. Gli Stati? Forse Marco Chiesa e Alex Farinelli.

Le elezioni federali sono dietro l’angolo ed è tempo di analizzare questa campagna elettorale che sta volgendo al termine. Quali le prospettive e quali le incognite? Ne abbiamo parlato con il giornalista Andrea Leoni.

Che campagna è stata?

“È stata una campagna triste, vuota, desolante. Avevo qualche aspettativa visto che c'è qualche seggio libero, magari si muoveva qualcosa. Invece è stata peggio delle cantonali”.

Secondo te qual è il motivo? È un problema di candidati, di partiti?

“Alle federali abbiamo diversi pesi massimi della nostra politica in campo. Era lecito aspettarsi un po' più di vivacità. La mia impressione è che i partiti non si confrontano. Si sfidano un pochino i candidati e sono diventati un po' dei comitati elettorali. I partiti spingono le candidature, ma non le idee”.

I consiglieri nazionali Rocco Cattaneo (PLR) e Marco Romano (Il Centro) non si ripresentano. Secondo il politologo Nenad Stojanovic per il Nazionale c’è una sola incognita, ovvero il seggio lasciato vacante da Marco Romano. Condividi l'analisi? O quali sono le incognite?

“La prima incognita riguarda la manovra di rientro presentata dal Governo. In coda alla campagna elettorale è stata buttata questa bomba, che potrebbe dare benzina e carburante per esempio all'area di sinistra. Metà della gente non ha ancora votato e magari qualcuno potrebbe essere spinto a cambiare idea. Sono poi abbastanza d'accordo con Stojanovic sull'ottavo seggio: il Centro è quello più esposto, mentre Lega e UDC sono quelle che vorrebbero conquistarlo. Del resto, il terzo seggio l'hanno dichiarato come obiettivo. Le condizioni quadro sono super favorevoli per la destra. Vedremo domenica se riusciranno a fare questo terzo seggio”.

Parliamo del Consiglio degli Stati: qui i seggi sono due. Domenica non avremo il risultato finale perché con tutta probabilità ci sarà un secondo turno. L'uscente Marco Chiesa (UDC) si ripresenta, candidandosi solo per gli Stati. Marina Carobbio, invece, ha lasciato il suo scranno dopo la sua elezione in Consiglio di Stato. Come vedi la situazione?

“Dobbiamo fare una contestualizzazione. Quattro anni fa abbiamo vissuto un'assoluta anomalia: per la prima volta abbiamo avuto un rappresentante dell'UDC e uno del PS. Storicamente erano liberali e PPD (ad eccezione della parentesi con la Lega e Morniroli). L'esperienza ci dice che gli uscenti in genere sono favoriti. Marco Chiesa dovrebbe quindi sfruttare questo vantaggio. La sensazione è che Alex Farinelli sia un cavallo ben avviato verso il Consiglio degli Stati. Poi c’è questo “outsider”, come lui stesso si è definito, che è Fabio Regazzi. Vedremo se riuscirà a guastare i sogni di qualcuno. Credo tuttavia che eleggeremo un Consigliere agli Stati di centro destra e uno di centro sinistra.

Vorrei chiederti un tuo punto di vista sulla manovra che è stata presentata dal Governo. Un titolo?

“La manovra orfana”.

Orfana di chi?

“Di tutti, nel senso che è rimasto solo il Governo a difenderla. Dalle telefonate che ho ricevuto non c'è nessuno che, almeno fino a domenica o al ballottaggio, è pronto ad immolarsi per questa causa”.

 

 

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