
Questo pomeriggio in piazza Luini davanti al Lac di Lugano si è svolta un’assemblea pubblica per discutere sulla decisione del Municipio di far sgomberare gli spazi dell’ex Macello.
Erano presenti circa un’ottantina di molinari che, poco prima dell’inizio dell’assemblea, hanno esposto un grande striscione che recitava la frase: «che sia una rosa o un mattone difendiamo l’autogestione». Hanno rivendicato i loro spazi a Lugano e la volontà di rimanerci.
Presente anche Fausto Gerri Beretta Piccoli, sostenitore del Molino, che si è espresso sui temi di giornata: «il fatto che il Consiglio di Stato abbia scritto al Comune che non bisogna fare questo sgombero è un fatto abbastanza interessante anche se non è stato sottolineato dal sindaco Marco Borradori.» Gerri Berretta Piccoli si chiede inoltre se tra Comuni e Cantoni si riesca a comunicare e dichiara che il Molino è aperto al dialogo.
Tra i presenti anche la municipale Cristina Zanini Barzaghi che ritiene sia giusto almeno ascoltare quello che è stato proposto dall’assemblea e che sia importante che l’edificio venga preservato. Riguardo alle tempistiche «è difficile fare delle previsioni anche perchè siamo a cavallo delle due legislature.»
Al termine ultimo dato dal Municipio di Lugano mancano solo due giorni anche se uno sgombero immediato non sembra ipotizzabile.
Il servizio di Teleticino
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata