
Si è svolto martedì a Bellinzona l’evento pubblico “Ribaltare le narrazioni: il ruolo dei media nel promuovere la parità”. La serata ha riunito voci esperte per riflettere su come le narrazioni mediatiche possano contribuire a una società più equa e inclusiva. Nel corso dell’incontro è stato anche consegnato il Premio Ermiza 2025; il primo riconoscimento è stato conferito a “Donne e democrazia. Una storia di esclusione” di Cristina Artoni e Marco Pagani. Il secondo premio è andato a “Nel nome della povertà” di Sharon Bernardi, e il terzo a “Come un Parlamento è diventato più maschile nel corso della legislatura” di Luca Beti. Una menzione speciale è stata conferita a “Libere di dover partire” di Manuela Ruggeri e Mattia Lento.
Il riconoscimento
Il Premio Ermiza viene attribuito ogni due anni ai contributi mediatici della Svizzera italiana che meglio valorizzano le pari opportunità. L’ottava edizione si è aperta anche ai contributi scritti, ampliando le voci in campo. Per tale motivo, quest’anno sono stati attribuiti più riconoscimenti, premiando lavori "di grande qualità e diversità di approcci". Il premio è sostenuto da BancaStato con 2'500 franchi e dalla Federazione Associazioni Femminili Ticino Plus (FAFTPlus) con 500 franchi.
