
Nelle scorse settimane aveva fatto discutere il terremoto che ha sconquassato la guida del Teatro Dimitri di Verscio, precedentemente assicurata da un team di persone di fiducia scelto dallo stesso Dimitri, che nel giugno scorso ha visto le dimissioni di ben 7 membri su 9. La direttrice Kami Manns, nominata alla guida di questa istituzione lo scorso mese di marzo, è stata invece recentemente sollevata dal suo incarico a causa di divergenze di vedute (vedi articolo suggerito).
Manns non avrebbe infatti rispettato la volontà dei fondatori, gli stessi coniugi Dimitri: "Il dialogo con la famiglia – aveva spiegato la figlia del celebre clown Masha Dimitri – si è subito incrinato e non è mai stato facile”.
La linea programmatica varata da Kami Wilhelmina Manns - classe 1977, nata a Berlino e dalle doppie radici, tedesche e cinesi - non seguiva quanto indicato dallo stesso Dimitri, aveva rimarcato Masha. “Manns ha girato le spalle al vecchio corso, che la gente amava e per la quale gli spettatori accorrevano e questo ha generato diverse frizioni”, aveva spiegato Masha a La Regione.
Intervistata dalla "Neue Zürcher Zeitung", Masha ha ribadito di conoscere meglio le idee del padre, avendoci lavorato per anni. Idee incompatibili con quelle di Manns. “Papà non era orientato verso innovazioni avanguardistiche o provocatorie”.
Uno scontro tra vecchio e nuovo decisamente non gradito: “Gli spettacoli voluti da Kami Manns erano sicuramente di qualità e accettabili, ma stavano inaspettatamente diventando una componente dominante della programmazione. Manns non ha considerato le produzioni teatrali fatte in casa, la scuola e gli studenti stessi – ha spiegato Masha - Il nostro budget, inoltre, non sarebbe bastato a garantire simili spettacoli".
Da parte sua Kami Manns ha rilevato una situazione “confusa” all’interno della Fondazione. Alla "NZZ" ha apertamente parlato di opposizione al cambiamento da parte dei famigliari di Dimitri nel Consiglio di fondazione. “Sono troppo ancorati al passato, e il Consiglio stesso non è stato in grado di trovare un accordo con loro”.
Una clima di disaccordo che troverebbe conferma nelle dimissioni - presentate lo scorso giugno - di ben 7 membri su 9. Stando a quanto riferito da Manns, i 7 membri dimissionari erano intenzionati a mantenerla al suo posto erano convinti della necessità di una svolta più moderna nella programmazione per tamponare un’emorragia di pubblico.
Per quel che riguarda il suo allontanamento, Manns conferma di aver ricevuto una lettera di licenziamento firmata da due membri del Consiglio di fondazione, ma non le risulta alcuna sessione nella quale si sia discusso della questione. L’ex direttrice si chiede quindi chi abbia preso questa decisione, se il vecchio consiglio (dimissionario) oppure uno nuovo.
Secondo Masha Dimitri, la decisione è stata presa dal nuovo Consiglio di fondazione. Il vecchio Consiglio – ha spiegato - non è più in carica dal 26 giugno scorso. Il nuovo organo direttivo ha pure una nuova composizione. Da 9 membri si è passati a 5, di cui 2 (il figlio di Dimitri, David, e la moglie Gunda) erano già presenti nel vecchio Consiglio di fondazione.
Per Masha la strategia è chiara, sì all’innovazione ma con un occhio alle tradizioni. In programma vi sarebbero delle collaborazioni con teatri esteri.
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