Salute
"Ho l'impressione che gli anziani di domani saranno più sani di quelli di oggi"
Redazione
9 ore fa
Con il geriatra William Pertoldi analizziamo lo stato di salute della popolazione attuale e le prospettive per il futuro. "Credo che in Ticino la gente viva bene".

Più malattie croniche e depressione per le donne, più obesità e fumo tra gli uomini. L’indagine 2022 dell’Ufficio federale di statistica rivela chiare differenze di salute tra i due sessi. Ma come bisogna leggere e interpretare queste informazioni? Ticinonews lo ha chiesto al geriatra William Pertoldi.

Dai dati emerge che le donne continuano a vivere di più, ma non necessariamente meglio rispetto agli uomini. È così anche dal suo punto di osservazione?

“Questi sono dati sicuramente significativi, che valgono per il Ticino e per tutta la Svizzera. Sappiamo da tempo che le donne hanno una speranza di vita maggiore rispetto agli uomini. Il fatto che gli anni in buona salute siano ridotti nelle donne rispetto a questo divario è perché comunque vivendo di più raccolgono un numero maggiore di malattie croniche, e sanno anche sopravviverci più a lungo. Sono molto più resilienti degli uomini”.

Le malattie croniche sono dunque in crescita. Ma di quali stiamo parlando?

“Le statistiche dicono che sono soprattutto le malattie cardiovascolari, polmonari che la fanno da padrone. Abbiamo poi tutto l'apparato osseo articolare, con l'artrosi e l’artrosi deformante. E sta emergendo sempre di più l’importanza delle malattie neurodegenerative, soprattutto delle demenze: chi vive di più è anche più soggetto a sviluppare una demenza, perché l'età è il fattore di rischio principale”.

Quindi sono realmente in crescita rispetto al passato. Il motivo è la maggiore longevità o ci sono altri fattori, magari lo stile di vita o lo stress?

“Lo stile di vita sicuramente è cambiato. Noi adesso abbiamo una generazione che ha vissuto la propria gioventù negli anni 50' e 60', dove tanti fattori di prevenzione non erano ancora sviluppati e messi in atto in maniera sistematica. Oggi disponiamo di stili di vita maggiormente salutari, perché facciamo molto più spesso attenzione a come viviamo, mangiamo e a quale attività sportiva facciamo. Però dobbiamo anche lasciare che questi aspetti possano avere un impatto sulla popolazione. Lo vedremo forse nei prossimi 20-30 anni. Lo stress che noi viviamo oggi è importante, diverso probabilmente da quello che affrontavano i nostri genitori e nonni. E comunque, anche loro si trovavano in situazioni stressanti, diverse, ma comunque impegnative”.

Secondo lei gli anziani di domani saranno più sani rispetto a quelli di oggi?

“Io ho l'impressione che gli anziani di domani saranno comunque più sani, perché raccolgono l'eredità di uno stile di vita e di una dieta più salubri”.

Anche la medicina compie passi da gigante. Potrà quindi accompagnare anche questo cammino verso una terza-quarta età in maggiore salute?

“La medicina intesa come medicina che possa salvare le persone, non so quanto possa incidere su una popolazione ampia. È chiaro che i progressi di oggi ci permetteranno di avere dei risultati. Non credo che sarà proprio la medicina la responsabile di un ulteriore aumento della speranza di vita e di una maggiore qualità di vita; credo che sarà più il come arriveremo a un'età avanzata”.

Abbiamo portato il focus sulle problematiche, ma le percentuali dicono che la maggior parte degli anziani vive comunque in salute tutto sommato buona. Guardando al complesso, secondo lei gli anziani in Ticino che qualità di vita riescono ad avere?

“Credo che la nostra popolazione viva bene, con una buona qualità di vita, e lo dimostra il fatto che il Ticino è il cantone dove la speranza di vita è più lunga. E non solo in Svizzera: è una regione in assoluto nel mondo con la speranza di vita più alta. Ciò testimonia che abbiamo raccolto gli insegnamenti passati, e abbiamo comunque uno stile di vita forse diverso rispetto ad altre zone della Svizzera o dell'Europa”.

L'intervista completa a Pertoldi a Ticinonews:

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