Ticino
Guida pratica al voto del weekend
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Redazione
5 anni fa
Ecco tutto quello che c'è da sapere sui due oggetti federali e i due oggetti cantonali in votazione il 9 febbraio

Domenica 9 febbraio si terranno le prime (di una lunga serie) votazioni dell’anno nuovo: due a livello federale e due a livello cantonale. Il popolo, infatti, sarà chiamato a esprimersi sull’iniziativa “Più abitazioni a prezzi accessibili” e sull’estensione sottoposta a referendum della norma penale antirazzismo agli atti di omofobia. A livello cantonale, invece, si voterà sull’ “Introduzione del principio della sussidiarietà nella Costituzione cantonale” e l’iniziativa popolare “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa”.

Le discriminazioni sessuali e l'omofobia sono ancora accettabili?Il parlamento ha approvato una revisione di legge, per proteggere meglio le minoranze sessuali. In specifico facciamo riferimento degli articoli 171c del Codice penale militare e dell’articolo 261bis del codice penale svizzero, la cosiddetta norma antirazziale che punisce le discriminazioni basate sull'appartenenza razziale, etica o religiosa, ma non quelle sull'orientamento sessuale o sull'identità di genere. Il progetto intende quindi completare la norma antirazzismo per includere anche l’orientamento sessuale e proteggere lesbiche, gay e bisessuali dall’odio e dalle discriminazioni.

Le conseguenzeSecondo la nuova legge, qualsiasi appello pubblico a odio e discriminazione, così come la sistematica denigrazione o diffamazione di lesbiche, gay o bisessuali diventerà punibile. Di questo modo l’autore di un’infrazione della norma antirazzismo potrebbe essere punibile fino a 3 anni di detenzione.

Chi è contrarioSono due i comitati contrari, composti principalmente dai partiti ultraconservatori. Il primo comitato è composto dai membri dell’UDF e dell’UDC mentre il secondo è formato di persone LGBTIQ+ che dicono di voler gli stessi diritti senza un trattamento speciale. Per i contrari l’articolo in questione (il 261bis) è una “legge museruola” e la considerano una restrizione della libertà d’espressione.

Chi è a favoreTutti gli altri partiti di governo, esclusi quelli citati nel paragrafo precedente, sostengono la revisione di legge e vogliono proteggere meglio le minoranze sessuali. Questi hanno creato un comitato “Combatti l’odio” per la protezione contro le discriminazioni e battersi contro l’odio.

“Più abitazioni a prezzi accessibili”, di cosa si tratta?In Svizzera, secondo l’Ufficio federale di statistica, il 59% delle economie domestiche a fine del 2017 viveva in un’abitazione in affitto. Le pigioni sono la voce di una spesa più elevata nel bilancio medio delle economie domestiche elvetiche. L’iniziativa, lanciata nel 2015, chiede in particolare che a livello nazionale almeno il 10% delle abitazioni di nuova costruzione siano di proprietà di committenti di utilità pubblica o di cooperative. Inoltre, comuni e cantoni dovrebbero essere autorizzati ad applicare un diritto di precedenza sui terreni per la costruzione di abitazioni di utilità pubblica e che le FFS o La Posta in caso di vendita di terreni, diano la priorità ai Comuni e ai Cantoni. Infine, i sussidi per i risanamenti energetici devono essere accordati solo a condizione che gli interventi non comportino la perdita delle abitazioni.

Chi è a favoreIl comitato “Più abitazioni a prezzi accessibili” è composto dall’Associazione svizzera degli inquilini, della Federazione delle cooperative d’abitazione del Partito socialista, GISO, dei Verdi, dei Giovani Verdi, dell’Unione sindacale svizzera e di varie associazioni.Secondo il comitato “l’ingordigia degli speculatori ha come conseguenza che gli inquilini di tutta la Svizzera pagano pigioni troppo alte e che quest’ultime sono di gran lunga superiori a quelle degli alloggi appartenenti alle cooperative, ai comuni o alle fondazioni di utilità pubblica”.

Chi è contrarioContro l’iniziativa si sono schierati il Governo e la maggioranza del Parlamento. Ritengono che la situazione attuale sia soddisfacente e che non sia necessario introdurre ulteriori misure. Eccetto i socialisti e i Verdi, lo ricordiamo, tutti i principali partiti insieme all’Unione svizzera delle arti e mestieri e ad organizzazioni padronali di proprietari fondiari e di professionisti dell’immobiliare hanno costituito il comitato “No all’iniziativa estrema sugli alloggi”.Secondo gli oppositori “l'introduzione di una quota del 10 per cento di tutti i nuovi edifici da destinare ad abitazioni di utilità pubblica è troppo rigida”. Inoltre, è “costosa ed illusoria nonché dannosa e controproducente”.

Il controprogettoIl Consiglio federale ha proposto di stanziare 250milioni di franchi per dieci anni dal quale le cooperative edilizie possono ottenere prestiti agevolati.

Principio di sussidiarietà, facciamo il puntoIl testo in votazione mira a introdurre un nuovo capoverso all’art. 4 della Costituzione Cantonale: “Lo Stato persegue i suoi scopi nel rispetto del principio della sussidiarietà”. Il principio della sussidiarietà è già presente nella Costituzione federale e in sintesi prevede che le prestazioni erogate al cittadino debbano competere alle autorità politiche – Comune, Cantone o Confederazione - territorialmente più prossime che meglio può svolgere il compito.Il principio di sussidiarietà però esiste sia in verticale (assegnazione dei compiti tra Comuni, Cantone e Confederazione) e quella orizzontale che riguarda invece l’assegnazione dei compiti tra il pubblico e il privato.

Chi è contrarioSecondo i contrari la sussidiarietà orizzontale “metterebbe a rischio l’equilibrato sistema istituzionale esistente, senza alcuna necessità”. Ma, la questione principale per i contrari è che la modifica costituzionale ha un obiettivo non dichiarato: “cedere ai privati la gestione di varie politiche pubbliche”.

Chi è a favorePer i favorevoli, invece, “il principio di sussidiarietà ha applicazioni diffuse e quotidiane, non solo per ripartire i compiti tra Cantone e Comuni, ma anche nelle relazioni con la società civile”. Insomma, l’applicabilità sarebbe dimostrata dalle tante istituzioni e associazioni private che ricevono sussidi da parte dello Stato. Inoltre, i privati hanno già un ruolo importante in diverse politiche pubbliche e grazie a questo principio il ruolo sarebbe “riconosciuto e meglio precisato”.

Iniziativa popolare sulla legittima difesaL’iniziativa popolare legislativa denominata “le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa” chiede l’adozione di una nuova legge cantonale sul rimborso spese per i procedimenti connessi alla legittima difesa. La popolazione quindi dovrà, in estrema sintesi, scegliere se rimborsare o meno, oltre alle tariffe corrispondenti all’avvocato d’ufficio, tutte le spese di chi invece si rivolge all’avvocato di fiducia.

Chi è contrarioPer chi è contrario il testo è “prettamente inutile”, perché “il sistema prevede già la concessione di un’identità per le spese sostenute in caso di assoluzione o di proscioglimento”. Inoltre, la nuova legge “rischia di legittimare comportamenti violenti e di incentivare i cittadini a farsi giustizia da sé, facendo libero uso delle armi”.

Chi è a favorePer i firmatari, tra cui risalta il nome di Giorgio Ghiringhelli, bisognerebbe votare sì “per una questione di buon senso”. Ma non solo, anche “per una questione di principio, perché è giusto che lo Stato si assume almeno i costi dell’avvocato di chi viene assolto per legittima difesa”.

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