Ticino
Guida ai casi di rigore
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Andrea Ramani
3 anni fa
Ecco come funzionano gli aiuti per i casi di rigore nel nostro Cantone. Chi ne ha diritto? Quanto può ricevere? Quando i soldi saranno sui conti?

Le nuove disposizioni del Consiglio federale hanno permesso di estendere le condizioni per rientrare nei casi di rigore. In tutta la Svizzera saranno circa 100mila le aziende che potranno beneficiare degli aiuti. Finora se ne calcolavano 50mila.

40 giorni o meno 40%

Ora, sono automaticamente considerate casi di rigore le aziende che hanno dovuto interrompere la propria attività su ordine dell’autorità per almeno 40 giorni a partire dal primo novembre 2020. Rientrano nella categoria anche quelle aziende che hanno registrato una flessione del fatturato di almeno 40% negli ultimi dodici mesi. Questi dodici mesi possono essere calcolati da gennaio a giugno 2021. Continuano ad essere casi di rigore le aziende che hanno subito una flessione del fatturato del 40% nel 2020, rispetto alla media del biennio di riferimento, che è il 2018-19. Restano comunque alcuni paletti: l’azienda deve essere stata creata prima del primo marzo 2020 e deve aver registrato un fatturato superiore a 50mila franchi.

Quali settori?

Il Consiglio di Stato ticinese ha definito i settori che hanno diritto all’aiuto per i casi di rigore, che sono i seguenti:

- Eventi, baracconisti, manifestazioni e intrattenimento
- Palestre, centri sportivi, centri fitness e wellness
- Viaggi, trasporti terrestri non regolari
- Turismo degli affari
- Ristorazione
- Piccola e media distribuzione

A questi si sommano oggi i negozi che non vendono beni di prima necessità, che rientreranno d’ufficio nei casi di rigore, quindi con accesso facilitato agli aiuti.

Quanto posso chiedere?

l Consiglio di Stato avrà la possibilità di fornire aiuti per un totale di 75,6 milioni di franchi. A questa cifra potrebbe aggiungersi un’ulteriore tranche di sostegni della Confederazione che sarà decisa in seguito. Oggi il Consiglio federale ha deciso di alzare i tetti massimi delle richieste. Un’azienda potrà chiedere fino al 20% della propria cifra d’affari per un massimo di 750mila franchi, di contributo a fondo perso. Per le fideiussioni il tetto massimo rimane fissato ad un milione. L’azienda potrà scegliere quale contributo privilegiare.

Cosa devo fare?

Sarà il Cantone a definire la procedura di richiesta d’aiuto. Nel suo messaggio al Parlamento, il Consiglio di Stato ha già spiegato cosa dovrà fare un’azienda per ottenere gli aiuti, come si vede nello schema esplicativo. Innanzitutto, dovrà verificare se rientra nei casi di rigore attraverso un formulario online. In seguito, i criteri di accesso saranno valutati da un ufficio di revisione abilitato. Il Cantone si farà carico di queste spese fino a 2500 franchi. Se la revisione avrà dato esito positivo l’azienda potrà scegliere il tipo di contributo e inoltrare online la propria richiesta. Il sito di riferimento sarà www.ti.ch/casidirigore.

Quando riceverò gli aiuti?

La Commissione della gestione ieri ha deciso di non perdere tempo. Salvo imprevisti il messaggio sugli aiuti ai casi di rigore verrà discusso nella seduta del Gran consiglio del 25 gennaio. Dovesse essere approvato, il decreto legislativo entrerà subito in vigore. È ipotizzabile che entro metà-fine febbraio si possano ricevere gli aiuti. “Si tratta di affinare il sistema alla luce delle novità di quest’oggi”, ha spiegato il direttore del Dfe Christian Vitta. “Il Parlamento dovrebbe pronunciarsi nella sessione del 25 gennaio, quindi possiamo immaginare che i primi aiuti saranno erogati nel corso del mese di febbraio”.

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