Ticino
Guerra sui posteggi in Capriasca
Guerra sui posteggi in Capriasca
Guerra sui posteggi in Capriasca
Redazione
9 anni fa
È ricorso al Consiglio di Stato contro la nuova tassa sui parcheggi. "Colpisce solo gli abitanti dei nuclei"

Cisono almeno un ricorso e una raccolta firme contro la nuova ordinanza emanata lo scorso 12 settembre dal Municipio di Capriasca, che prevede di trasformare in parcheggi a pagamento tutti gli spiazzi che finora erano gratuiti.

A promuoverli, come si legge sul Giornale del Popolo, sono gli abitanti della frazione di Oggio, i quali ritengono che "questa tassa colpisca solo e unicamente gli abitanti dei nuclei, creando una discriminazione tra i residenti del comune stesso."

"Inoltre chi vive nel nucleo ha già pagato un contributo per la realizzazione dei parcheggi pubblici" sostengono gli abitanti di Oggio. "Il Comune è composto da diversi nuclei abitativi privi di possibilità di accesso con vettura e pertanto con delle zone di parcheggio situate all’esterno degli stessi e create appositamente per ovviare a questa mancanza."

I ricorrenti sottolineano inoltre che "con la nuova legge le auto potranno sostare per un massimo di 24 ore in uno stallo; questo fatto colpisce in particolare le persone che passano più giorni a domicilio senza utilizzare la propria auto (pensionati, persone malate e impiegati a domicilio per fare degli esempi) che si troverebbero di fronte a due possibilità: spostare tutti i giorni l’auto o chiamare in continuazione la polizia per notificare quando il loro mezzo resterà fermo per più di un giorno."

Infine, gli abitanti di Oggio evidenziano che "il Comune di Capriasca non garantisce il posto a chi dovesse pagare l’autorizzazione annuale. Se non ci fossero posti liberi la sera gli abitanti del nucleo incorrerebbero in contravvenzioni nonostante il pagamento avvenuto. Il numero di autorizzazioni è limitato. Gli abitanti dei nuclei che non dovessero riuscire ad ottenerne una si troverebbero nella situazione di pagare in continuazione al parchimetro con tutti i disagi del caso."

La palla passerà quindi presto nelle mani del Consiglio di Stato.

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