Ticino
Guardie di confine, lo scandalo si allarga
Guardie di confine, lo scandalo si allarga
Guardie di confine, lo scandalo si allarga
Redazione
7 anni fa
Si tratta del primo non ufficiale a rimanere coinvolto nella vicenda, come confermato a TeleTicino dall’Amministrazione federale delle dogane

Non smette di mietere vittime il caso riguardante presunte irregolarità tra le Guardie di confine ticinesi. Dopo la sospensione di un ufficiale e il trasferimento di altri due, tra cui il comandante Mauro Antonini. Il trasferimento fuori Cantone è toccato a un sottoufficiale 43enne del Luganese.Sale ancora il numero di guardie di confine coinvolte nel caso di presunte irregolarità in seno alla Regione IV. L’ultimo a finire nella bufera è un funzionario 43enne, il cui trasferimento è stato anticipato questa mattina dal Corriere del Ticino.

Si tratta del primo non ufficiale a rimanere coinvolto nella vicenda, trasferito questa settimana, come confermato dall’Amministrazione federale della dogane ai microfoni di TeleTicino. Inoltre, la misura non sarebbe legata ai risultati dell’indagine in corso.

Si tratta di un sergente maggiore, che secondo quanto raccolto da TeleTicino, è stato attivo fino a inizio settimana come sostituto capo posto in una sede del Luganese. L’uomo opera anche come istruttore nel campus dell’Amministrazione federale delle dogane di Liestal.

Il caso si è ormai trasformato in un vero terremoto all’interno del corpo ticinese e moesano, parte dei cui vertici ormai è in esilio oltre Gottardo.

Il comandante Mauro Antonini, infatti, pur non essendo sotto inchiesta, è stato trasferito a Berna e assegnato a differenti mansioni.

Con lui, anche il 46enne responsabile del personale, criticato per i suoi metodi di gestione dei militi. Contro di lui una lettera firmata da numerosi doganieri e inviata al direttore dell’amministrazione federale delle dogane Christian Bock.

È stato invece sospeso il 58enne membro del comando sospettato di irregolarità finanziarie. L’uomo gestiva infatti una cassetta contenente dei soldi usati dal comando per non meglio definite spese di rappresentanza. Quei soldi, invece, sarebbero stati destinati ai bonus per i funzionari meritevoli.

Sui fatti, ricordiamo, è in corso un’inchiesta preliminare da parte della Giustizia militare. Accertamenti, hanno spiegato a TeleTicino da Berna, che non dovrebbero concludersi prima di fine ottobre. Vista la particolarità della giustizia militare, fino ad allora non sarà possibile sapere chi è sospettato di quale reato.

E così, in Ticino regna l’incertezza, tanto che tra le guardie c’è chi si chiede chi sarà il prossimo.

Domani, intanto, per il comandante ad interim delle guardie di confine, Silvio Tognetti, responsabile amministrativo delle dogane ticinesi, vi sarà la prima uscita pubblica: all’inaugurazione a Bellinzo na della Centrale comune d’allarme, che riunisce pompieri, polizia e guardie di confine.

Filippo Suessli

Maggiori dettagli nel servizio del Tg di TeleTicino in onda dalle ore 18.45

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