Svizzera
Omicron, “niente sovraccarico ospedali”
immagine CdT/Putzu
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Keystone-ats
3 anni fa
Con la variante Omicron il rischio di un sovraccarico ospedaliero non si dovrebbe più verificare grazie alla sua scarsa pericolosità. L’immunità crociata Omicron-Delta, essendo ancora sconosciuta, presenta però ancora qualche rischio

I ricercatori dell'Empa, in collaborazione esperti grigionesi e germanici, hanno elaborato tre scenari epidemiologici per la variante Omicron del SARS-CoV-2: sono giunti alla conclusione che difficilmente spingerà il sistema sanitario ai suoi limiti.

Delta VS Omicron
Rispetto alla variante Delta, Omicron è apparentemente meno pericolosa per la salute ma significativamente più infettiva; e quindi è sorta la questione di sapere se Omicron potesse portare il sistema sanitario ai suoi limiti in Svizzera e Germania, scrive oggi sul suo sito il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca svizzero (Empa).

Tre scenari
Gli esperti hanno quindi considerato tre scenari diversi a seconda del tasso di riproduzione Re, parametro che indica la media di persone che viene contagiata da un individuo infetto. Uno rispecchiava la situazione attuale con un Re di 1,3, mentre i due casi peggiori erano rispettivamente di 1,5 e 1,8.

Un cauto ottimismo
I risultati delle loro analisi inducono ora a un cauto ottimismo: secondo gli specialisti se il tasso di riproduzione è inferiore a 2 risulta improbabile che l'occupazione delle unità di terapia intensiva raggiunga livelli critici. E undici giorni fa, in Svizzera, il tasso Re era di circa 1,21.

Ci sono ancora dei rischi
Rimangono tuttavia alcuni rischi. Per esempio, l'immunità crociata Omicron-Delta è momentaneamente ancora sconosciuta. Inoltre il solo numero di infezioni potrebbe portare a carenze di personale e limitare anche la capacità di diagnosti per il Covid-19.

Un cambio di direzione
I ricercatori suggeriscono che sia giunto il momento di orientare le misure di protezione sulle peculiarità individuali, in particolare con strategie focalizzate sui diversi gruppi a rischio.

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