Lugano
Grande successo per la seconda giornata delle startup
Redazione
2 anni fa
L'evento è stata un'occasione per fotografare l’innovazione in Ticino e per lanciare qualche provocazione verso potenziali investitori. “Come al solito le crisi e le difficoltà stimolano l’innovazione e la pandemia è stata una dimostrazione”, ha sottolineato Luca Bolzani, presidente della Fondazione Agire.

Il contesto era particolarmente ricettivo alla provocazione lanciata in mattinata dal managing partner di Tiventures Lorenzo Leoni. 500 teste che hanno ascoltato la proposta e l’invito rivolto alle casse pensioni d’investire in aziende innovative, al di fuori dei più classici investimenti immobiliari o in obbligazioni. “La maggioranza dei grandi fondi internazionali di venture capital sono finanziati in massima parte da casse pensioni e fondi istituzionali”, ci ha spiegato Leoni, precisando che ad oggi in Svizzera questo non avviene. Il Ticino ha però una possibilità: “abbiamo già una struttura che gira bene e se si prendesse anche solo il 5‰ di quello che hanno a disposizione le casse pensioni – che in realtà investono di fatto generalmente in economia immobiliare o fuori dalla Svizzera – ci sarebbe un indotto reale in economia e in posti di lavoro”. Questo darebbe di fatto la possibilità al nostro Cantone di richiamare sul territorio sia aziende che giovani.

Il successo delle startup in Ticino

Una provocazione che si basa sui numeri del fondo d’investimento che fa capo a BancaStato, presentati in una prospettiva decennale di fronte al pubblico della giornata cantonale delle startup. “Dall’inizio della nostra attività - 10 anni fa - abbiamo finanziato 24 aziende e ne abbiamo perse 6”, dice sempre Leoni, precisando che attualmente “abbiamo 14 società che stanno dando risultati straordinari. Il nostro risultato è invece che per ogni franco investito in una startup ne abbiamo recuperati almeno 2,5”. Un segnale che in Ticino si può investire in aziende di startup con successo.

“Le crisi e le difficoltà stimolano l’innovazione”

Ma manca ancora un unicorno, una startup valutata un miliardo, per rendere il quadro veramente eccezionale. Nel frattempo, la platea del Palazzo dei congressi ha potuto conoscere più da vicino alcune delle realtà che ruotano attorno alla Fondazione Agire. Realtà che non hanno risentito della pandemia, di cui ce ne ha parlato il presidente Luca Bolzani. “Come al solito le crisi e le difficoltà stimolano l’innovazione e la pandemia è stata una dimostrazione”. A conferma di questo, Bolzani ha citato lo sviluppo di alcune iniziative, del lavoro a distanza, delle attività digitali e delle nuove numerose app. “Tipi di attività, questi, che senza la pandemia non ci sarebbero state”. Queste si inseriscono inoltre in un processo di sviluppo già in atto a livello cantonale da qualche anno e che sta “veramente cambiando la faccia del tessuto industriale del nostro Cantone”.

Un sostegno da 20 milioni

Anche attraverso una politica economica d’incentivazione dell’innovazione e delle startup, per cui il Cantone ha stanziato un credito quadro da 20 milioni per il quadriennio 20-23. Quest’anno si tornerà a discutere di questo sostegno, abbiamo chiesto qualche anticipazione a Christian Vitta, direttore del DFE. “Adessi noi stiamo analizzando la legge sull’innovazione e la politica economica regionale per proporre anche adattamenti al quadro normativo e di riferimento”. In questo senso, spiega sempre Vitta, sarà un credito quadro “che conterrà anche queste novità in linea con quando fatto in questi anni”. Anni in cui, come abbiamo sentito, è cresciuto l’interesse attorno alle startup, e la risposta di pubblico per la giornata di oggi, ne è una dimostrazione. “Stiamo osservando un crescente interesse attorno a questo mondo, che è soprattutto un settore che riesce a sviluppare attività che sono poi inserite in ambiti di forte crescita. Quindi è sicuramente uno dei tasselli che vanno a comporre la nostra economia accanto all’economia e ai settori più tradizionali.

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