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Grande successo per la 15a edizione del Lugano LongLake Festival
© Città di Lugano
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Redazione
7 ore fa
Con 300 eventi in 18 giorni, decine di migliaia di presenze e 150 progetti artistici, il LongLake si conferma cuore della cultura luganese.

Si è conclusa oggi, 27 luglio 2025, la quindicesima edizione del Lugano LongLake Festival, uno degli appuntamenti culturali più attesi e partecipati della città. Il bilancio è estremamente positivo: 300 eventi distribuiti su 18 giorni, con una partecipazione intensa e costante da parte del pubblico, che ha seguito con entusiasmo le numerose proposte artistiche e di intrattenimento. La formula multidisciplinare che caratterizza il festival ha dimostrato ancora una volta tutta la sua efficacia, intrecciando concerti, spettacoli, incontri, mercatini, arte urbana e attività per l’infanzia.

Una proposta culturale di respiro internazionale

Il LongLake Festival ha accolto 150 progetti artistici, spaziando tra linguaggi e discipline diversi, con una proposta che si è rivelata capace di parlare a pubblici differenti. Secondo il Vicesindaco e Capo Dicastero cultura sport ed eventi della Città di Lugano, Roberto Badaracco, il festival si conferma uno dei pilastri della vita culturale luganese, riuscendo a unire visione artistica, coinvolgimento popolare e radicamento nel territorio. Claudio Chiapparino, Direttore della Divisione eventi e congressi della Città di Lugano, ha sottolineato come la forza del festival risieda proprio nell’entusiasmo del pubblico, nella varietà dei progetti e nella capacità di trasformare gli spazi urbani in luoghi di incontro e scoperta.

“Echo”, arte urbana e racconto ambientale

Anche quest’anno, come da tradizione, il festival ha avuto la sua opera urbana. Si tratta di “Echo”, creazione site-specific del collettivo Nevercrew. L’opera, installata sulla facciata del Lido, esplora il rapporto tra esseri umani, natura e territorio, intrecciando temi ambientali e identità urbana. Questo intervento artistico chiude simbolicamente un ciclo iniziato negli scorsi anni con le opere di Antoine Deprez, Ursula Bucher e Sten Lex, creando un collegamento visivo e concettuale tra il Parco Ciani e le terrazze alla foce del fiume Cassarate. L’opera rientra nel progetto Arte Urbana Lugano, curato da Valeria Donnarumma.

Grandi nomi e nuove formule per la musica

Sul fronte musicale, il LongLake Festival ha riunito sotto un’unica cornice le principali rassegne della tradizione luganese: Estival Jazz, Blues to Bop e Lugano Buskers. Estival Jazz è tornato al suo formato originale di tre serate, con nomi internazionali come Al Di Meola con l’Orchestra della Svizzera italiana, Jack Savoretti, Youssou N’Dour, Candy Dulfer feat. Schelby J., PATAX, Gonzalo Rubalcaba, Yellowjackets, Kurt Elling, Alina Amuri e i Take 6, ai quali è stato assegnato il Premio alla carriera 2025. Blues to Bop ha proseguito con una formula ibrida: concerti a pagamento nel Parco Ciani e performance gratuite nei palchi di Rivetta Tell e Punta Foce. Ospiti di rilievo sono stati Edoardo Bennato, Philipp Fankhauser, Joachim Cooder con Adriano Viterbini, Gennaro Porcelli & Band e Billy Branch & The Sons of Blues.

Un cartellone musicale aperto e inclusivo

I concerti al Boschetto Ciani hanno offerto momenti molto apprezzati dal pubblico, con atmosfere che spaziavano dal reggae di Morgan Heritage e Anthony B, al soul e R&B di Ledisi e Thee Sacred Souls, fino al panorama indie rappresentato da Ginevra, cenotmilacarie e Venerus. Il festival ha dato grande spazio alla scena musicale svizzera con il progetto Swiss Made, curato da Filippo Corbella e Fernando Di Cicco, confermando l’attenzione verso il talento locale e la volontà di creare un dialogo tra artisti svizzeri e nomi internazionali. Lugano Buskers ha proposto un programma musicale originale e variegato grazie al lavoro di Ilenia Ricci, Paride Bernasconi e Damiano Merzari, con la consulenza di Cedric Blaser e Vittorio Ondedei. Grande successo anche per gli After Party notturni, curati da Emanuele Verga e dal team di Lugano Buskers.

Spettacolo, teatro e partecipazione

Le arti performative hanno avuto un ruolo centrale, soprattutto grazie alla proposta di Lugano Buskers, che ha saputo coinvolgere il pubblico con spettacoli visual e workshop per tutte le età, nonostante le condizioni meteo non sempre favorevoli. Il festival ha ospitato anche le produzioni della Compagnia Onyrikon, di Isabella Giampaolo e il progetto coreografico di UnKnown Company. Due appuntamenti speciali hanno visto protagonisti Mario Perrotta e Francesco Pellicini, in collaborazione con il Festival Terra e Laghi e il Festival dei Laghi Lombardi.

Cultura, incontri e laboratori

Il programma ha offerto numerose occasioni di approfondimento culturale, grazie alla collaborazione con Biblioteche cantonali, USI e SUPSI. I temi trattati hanno spaziato dalla poesia alla sostenibilità, fino all’urbanistica. Molto apprezzato lo spazio gestito da Lugano Scintilla, che ha proposto eventi e attività in un ambiente accogliente e inclusivo. Durante il festival si sono svolte anche esposizioni, serate danzanti, letture poetiche e workshop aperti a tutti.

Attenzione all’infanzia e alle famiglie

Grande affluenza al Villaggio Family, che ha confermato il suo ruolo centrale nell’offerta per bambini e famiglie. Ogni giorno sono stati proposti spettacoli, laboratori e performance teatrali, musicali e di danza, curati da Carlotta Wolff. L’atmosfera accogliente e le attività creative hanno reso questo spazio uno dei più apprezzati del festival, rafforzando l’impegno del LongLake verso l’inclusione e la partecipazione anche dei più piccoli.

Collaborazioni e sinergie

Numerose sono state anche quest’anno le collaborazioni con realtà del territorio e non solo, tra cui Bazaar al Lago, Casa del Tango, La Bottega di Gandria, MASI, MyLugano, USI, SUPSI, CSIA, Sato Code, Let’s Dance, Sambì, Ritmo Y Pasion Latina, Sotell e molti altri. Un segno tangibile della rete viva e articolata che sostiene e arricchisce il LongLake Festival, rendendolo un evento condiviso e partecipato.