
Da una parte un cittadino. Dall'altra il Pasinetti, il locale che ha fatto la storia della musica live in Ticino. In mezzo l'autorità comunale, che in questi giorni ha portato da otto a tre al mese le deroghe d'orario dino alle tre del mattino per il locale.E oggi, sulla Regione Ticino, per la prima volta hanno parlato i proprietari della casa di fianco al Pasinetti. Abitazione che, dopo essere rimasta disabitata per anni, di recente è stata nuovamente occupata. "Non è assolutamente nostra intenzione mettere i bastoni tra le ruote al ‘Paso’ - hanno dichiarato alla Regione - né abbiamo qualcosa di personale con i titolari, la famiglia Robbiani. Chiediamo solamente che il locale si adegui alla situazione venutasi a creare nel frattempo facendo rispettare l’ordine pubblico"."La situazione - ha spiegato da parte sua il capodicastero Sicurezza pubblica Athos Pedrioli - è stata tollerata per anni. Oggi, per contro, con la presenza di un vicino è stato necessario adottare degli accorgimenti per garantire la quiete. Pertanto, in collaborazione con la Polizia comunale di Bellinzona, abbiamo chiesto il rispetto di alcune regole che non sono state prese in considerazione. Logica conseguenza è stata la riduzione delle deroghe d’orario. L’Esecutivo ha fatto tutto il possibile per andare incontro alle esigenze dei gerenti...". Ma il giovane gerente del Pasinetti non ci sta. E oggi decide di dire la sua. "Giovedì 12 marzo - ci racconta Lucio Robbiani, facendo la sua cronostoria della vicenda - vengo convocato in municipio di Gorduno: presenti il sindaco Romeo Pellandini, il municipale Athos Pedrioli, il segretario comunale Simone Pedrioli e un agente della polizia comunale . Mi dicono che non possiamo andare avanti come prima perché ora ci sono dei vicini. Mi propongono un compromesso: assicurare la sicurezza e la calma sulla strada con un agente, dei cartelli e delle transenne che chiudano la via di modo che non si possa posteggiare vicino alla casa in questione"."Io accetto - aggiunge Robbiani - con un po' di amarezza. Poi ci accordiamo anche per quattro concerti al mese. E per la chiusura il venerdì alla 1.00. Non si parla di volume della musica. Mai. Venerdì 13 e sabato 14 mettiamo le transenne, l'agente e tutto il resto. E noi pensiamo dunque che tutto sia andato per il meglio. Invece, con una lettera datata 17 marzo, il Municipio ci comunica che verranno concessi solo tre permessi al mese. Questo dopo tre giorni. Il tutto basato su una decisione presa lunedì 16. E allora a questo punto io mi chiedo: come hanno potuto inoltrarci, come s'è detto, numerosi richiami? E soprattutto: come possono dire che non abbiamo preso dei provvedimenti?""E per concludere: se alle quattro di mattino qualcuno entra con una moto in una strada pubblica e fa rumore è forse colpa nostra?"
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