
Maltrattamenti alla Piccola casa della Divina provvidenza “Cottolengo” di Gordevio? La domanda se la pone il Gruppo UDC dopo aver ricevuto una lettera anonima che denuncia abusi e mobbing all’interno del ricovero per anziani. E dalla lettera nasce un’interrogazione al Governo. Di seguito vi proponiamo la segnalazione anonima che l’UDC riporta nell'introduzione della sua interrogazione. “Premetto che queste dichiarazioni sono fatte con il desiderio e la voglia di cambiare il modo di trattare l'essere umano "anziano", persone che per forza e non per decisione propria devono recarsi in un istituto. Le regole esistono, certo, ma si tratta di persone che hanno un loro vissuto, delle loro abitudini e, ribadisco, sono esseri umani, bisognosi di cure e rispetto. Entrando in questa struttura (secondo piano) devono dimenticare chi sono. E questo é quello che é successo nella struttura "della Casa della divina provvidenza” di Gordevio. L'inferno é iniziato ca. 10 anni fa con l'arrivo, come capo reparto, di Suor Maria Teresa Ceriani. Il suo essere capo comprendeva, urla, mobbing, maltrattamenti e chi ne ha più ne metta. Circa un anno e mezzo fa, per grazia di Dio, é arrivata una nuova capo delle cure (la precendente si era dimessa, non potendo fare altrimenti), dopo qualche mese, ricevendo lamentele da parte di alcuni operatori sull'operato di Suor Maria Teresa, decise di indagare se le cose che le venivano riferite fossero vere. Con rammarico, la capo delle cure si rese conto che tutto ciò era vero. Questo è successo verso metà aprile. Ha allora provato a parlare con la direttrice (suor Giovanna) che, in sintesi, le ha dato il "mena via" dicendole che cadeva dalle nuvole e che non era vero niente (Ogni collaboratore che andava per un reclamo da suor Giovanna riceveva lo stesso trattamento, dando sempre ragione a suor Maria Teresa). Da lì è partito il mobbing verso la capo delle cure, togliendole certi incarichi, e facendole muro su tutto quello che voleva intraprendere. Al che questa decide di parlare con una persona di fiducia (infermiera cantonale), la quale si è recata dalla direttrice volendo un confronto con Suor Maria Teresa. Trovando ancora il muro. È allora partita la denuncia all'ufficio del medico Cantonale, con relative lettere scritte da alcuni operatori ( scritte liberamente). Le persone competenti si sono recate nella struttura e hanno portato via cartelle e documenti. Non solo l'ufficio del medico cantonale é stato coinvolto, ma pure la polizia della salvaguardia delle persone. Una mattina la capo delle cure si presenta al lavoro e le viene consegnata la lettera di licenziamento con effetto immediato. Viene pure accompagnata alla porta come se fosse una criminale. E questo é successo alla fine di maggio. Ci sono stati vari raid da parte dell'ufficio del medico cantonale nella struttura. A inizio luglio Suor Maria Teresa é stata sospesa dal suo incarico come capo reparto e infermiera. La giustizia ha trionfato, ma certe persone (in particolare la capo delle cure) hanno pagato a caro prezzo tutto il male che Suor Maria Teresa ha commesso. Speriamo che il medico cantonale non guardi il "velo" ma guardi che sotto l'abito c'é una persona. La patata é molto bollente”. Eros Mellini, Gabriele Pinoja e Pierre Rusconi, a nome del Gruppo UDC, osservano che “Al di là del sempre relativo peso che si può dare alle segnalazioni anonime, ci sembra che il caso – ancorché al momento solo presunto – sia potenzialmente abbastanza grave in quanto tocca una fascia di persone debilitate e incapaci di reagire adeguatamente, i pazienti, ma anche del personale che, sempre stando alla comunicazione ricevuta, avrebbe subìto delle ingiustizie”. I tre deputati chiedono quindi al Governo cosa e quanto ci sia di vero nella denuncia anonima e se sia stata effettivamente ricevuta la denuncia del “presunto mal andazzo” al medico cantonale, rispettivamente ad altra autorità. Inoltre: “Se sì, cosa è stato intrapreso per rime
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