
"È una decisione che compete solo al Consiglio di Stato e a nessun altro. Ognuno può commentarla, è libertà d’espressione. Ognuno usa i termini che meglio riflettono il proprio carattere e la propria predisposizione ad entrare in Governo, che in queste parole non ritrovo". Norman Gobbi, presidente del governo ticinese, commenta così le critiche mosse dai partiti dopo l'annuncio del mini-arrocco di ieri sera, dove è stato annunciato che da settembre al termine della legislatura Claudio Zali guiderà la giustizia e la polizia, mentre Norman Gobbi assumerà la conduzione della Divisione delle costruzioni.
"Una soluzione di compromesso"
A Gobbi abbiamo chiesto se quanto deciso non rappresenta un passo indietro rispetto a quanto chiesto inizialmente, ovvero uno scambio di dipartimenti integrale. "Sarebbe stato un passo indietro per tutti gli altri se il cambio completo di dipartimenti fosse avvenuto in una mossa. Credo che quando deciso rappresenti una soluzione di compromesso per garantire al Consiglio di Stato quell'unione su un tema sensibile, ma anche sul suo funzionamento interno. Entrambe sono fattori vitali".
Cosa cambia e cosa resta
Come detto, l'arrocchino sarà valido da settembre. "Non cambia la struttura dei Dipartimenti, del Territorio e delle Istituzioni, anche per un buon funzionamento delle strutture, ma cambia il referente politico. Della polizia cantonale sarà Claudio Zali, della Divisione delle costruzioni sarà Norman Gobbi". Quindi i funzionari dovranno rispondere, rispettivamente, a Gobbi o a Zali "come avvenuto nel 2024, quando ho lasciato la conduzione della polizia cantonale e l'ha ripresa Zali", spiega il presidente del Consiglio di Stato.