
Il Consiglio degli Stati frena il taglio ai contributi federali per gli aerodromi regionali e concede una prima boccata d’ossigeno all’aeroporto di Lugano-Agno. Stando a quanto anticipato dal Corriere del Ticino, con 23 voti contro 16 e 4 astensioni, la Camera alta ha respinto la proposta che avrebbe ridotto di 5 milioni di franchi annui il sostegno della Confederazione allo scalo ticinese. Il dossier passerà ora al Consiglio nazionale, chiamato a pronunciarsi in marzo.
Scalo ticinese soddisfatto
La decisione viene accolta positivamente a Lugano. Il municipale Filippo Lombardi parla di un segnale incoraggiante, pur invitando a mantenere alta l’attenzione in vista del prossimo passaggio parlamentare. A Berna, la difesa dello scalo è stata affidata al consigliere agli Stati Marco Chiesa, che ha richiamato il valore strategico dell’infrastruttura, unica nel suo genere a sud delle Alpi. Secondo Chiesa, il risanamento delle finanze federali non può tradursi in tagli indiscriminati a settori sensibili come la sicurezza aerea e la mobilità delle regioni periferiche. Nel dibattito, diversi esponenti di Centro e PLR hanno sostenuto la linea della Commissione delle finanze, opponendosi all’idea di trasferire sui passeggeri i costi dei servizi di sicurezza. Chiesa ha ricordato che nel 2024 Lugano-Agno ha superato i 21 mila movimenti aerei, con una crescita a doppia cifra, e genera un impatto economico rilevante per il territorio. Un eventuale venir meno dei contributi federali comporterebbe aumenti tariffari, riduzioni operative e una perdita di competitività rispetto agli aeroporti esteri. Il confronto politico, ora, è tutt’altro che chiuso.
