
La sicurezza dei sentieri e il Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso (PUC-MG). Sono queste le due più grandi preoccupazioni degli operatori turistici nella Valle di Muggio e sul Monte Generoso, in particolare del settore alberghiero e della ristorazione. Una preoccupazione che ha spinto Oscar Piffaretti e Claudio Zanini della direzione dell'Albergo Diffuso Monte Generoso, Anita Valli e Richi Rossi del B&B Chiarina di Muggio, così come Tiziana e Luca Colombo del Wild Field Monte Generoso a scrivere una e-mail a Claudio Zali, direttore del Dipartimento del Territorio, con i copia anche tutti i deputati in Gran Consiglio del Mendrisiotto, il Comune di Breggia e di Castel San Pietro, l'OTR Mendrisiotto e Basso Ceresio, la Sezione dello sviluppo territoriale e la STAN-Ticino.
"La priorità assoluta è la sicurezza del sentieri"
La priorità assoluta, viene spiegato, "è la questione della sicurezza dei sentieri, in particolare quello che dalla Vetta del Monte Generoso porta a Roncapiano". Una problematica segnalata, viene precisato, "non solo dai firmatari, ma anche da diversi turisti". Per gli amanti delle passeggiate in montagna, "in particolare per il sentiero menzionato e segnalato a livello svizzero, l’accessibilità e l’incolumità fisica devono essere da noi garantite; abbiamo già avuto casi di ospiti che percorrendo questo pericoloso sentiero si sono feriti. La prima parte del sentiero, partendo da Roncapiano verso la Vetta, è stata danneggiata quando diversi anni fa sono stati posati i tubi che portano l’acqua sul Monte Generoso. Questa tratta ad oggi non è stata ripristinata ed in particolare resta ancora da rendere percorribile in maniera ottimale per i nostri ospiti e per tutti gli amanti delle escursioni. In riferimento al messaggio 83011 approvato dal Gran Consiglio, si prevedono infatti solo 42mila franchi (periodo 2024-2027) per la sistemazione della tratta Roncapiano-Nadigh, importo non sufficiente per i lavori auspicati.
"Senza soldi è difficile sviluppare determinati progetti"
L’OTR Mendrisiotto e Basso Ceresio, viene spiegato, "è responsabile per la manutenzione dei sentieri che gestisce, grazie anche ai contributi della tassa di soggiorno che i turisti pagano quando sono ospiti nelle nostre strutture. Senza i necessari contributi finanziari cantonali è difficile per l’Ente sviluppare determinati progetti che sono in cantiere da diversi anni". Con questo scritto, precisano i firmatari, "desideriamo, quali privati che hanno investito importanti capitali a livello finanziario e di tempo nello sviluppo della regione, che venga a corto termine implementato il PUC-MG e ripristinata la tratta di sentiero sopraccitata prima che succeda un grave incidente/infortunio".
"Il Puc è basilare per lo sviluppo della regione"
Come scritto, una delle preoccupazione dei firmatari riguarda il ritardo dell’introduzione e attuazione del PUC del Monte Generoso (PUC-MG). "Nel 2020" - si legge - "il Patriziato di Muggio, l’Azienda agricola Aurelio Clericetti e la Fondazione Monte Generoso avevano scelto di chiamare a raccolta Enti pubblici, Comuni, Patriziati e deputati in Gran Consiglio per dare un seguito concreto alla discussione e finalizzazione del Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso, così da aiutare la regione a livello finanziario a ripristinare i principali collegamenti che unificano la rete di sentieri della Valle di Muggio con il Monte Generoso. I tre enti avevano l’obiettivo di chiedere uno sviluppo ed ampliamento dell’offerta escursionistica e dei percorsi mirati per i bikers da realizzare sul comprensorio del Monte Generoso. Il PUC non è stato ancora implementato ed è basilare per lo sviluppo della regione. Questo ritardo è stato sottolineato anche ultimamente da alcuni Gran Consiglieri del Mendrisiotto con un atto parlamentare".
Cos'è il Puc
Andando sul sito del Cantone, si può leggere come "il Piano di utilizzazione cantonale del Monte Generoso (PUC-MG), interessi tutto o parte del territorio di sette Comuni (undici Comuni prima dell'aggregazione del 2004) ed è stato elaborato per promuovere un progetto unitario di protezione e valorizzazione delle componenti naturalistiche e paesaggistiche di quel Monte e la funzione ricreativa compatibilmente con le esigenze dell'ambiente e dell'agricoltura". Un progetto che "si fonda su di uno studio interdisciplinare delle varie componenti che caratterizzano il Monte (natura e paesaggio, idrogeologia, agricoltura, foreste, viabilità e trasporti, turismo e ricreazione, insediamenti e infrastrutture)" e ha l'obiettivo di "valorizzare l'alto interesse nazionale, cantonale e comunale per l'insieme rappresentato dalle componenti naturalistiche, paesaggistiche e culturali presenti nel comprensorio".