Ticino
Gli asilanti che si esprimono attraverso l’arte
Divisione eventi e congressi
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È stato presentato oggi l’ultimo progetto dell’artista ticinese Sir Taki, che ha visto il coinvolgimento di diversi ragazzi richiedenti asilo

Si intitola Adam, ed è l’ultimo progetto firmato dall’artista ticinese Sir Taki, realizzato in collaborazione con diversi ragazzi minorenni e richiedenti l’asilo, tutti giunti nel nostro paese senza alcun familiare. Caratteristica di questo progetto, svoltosi al centro federale d’asilo di Balerna, è stato il tutoraggio dello stesso artista, che mediante l’uso delle arti visive, ha dato a questi ragazzi gli strumenti per esprimere sé stessi con i loro collage. Adam infatti, ammirabile su un muro di oltre sei metri nei pressi della foce di Lugano, è uno dei tanti lavori svolti dai ragazzi, che l’artista ha deciso di riprodurre in versione ingigantita.

L’origine del progetto

“Il progetto è nato in collaborazione con Margherita Rocchi, educatrice del centro di Balerna, che mi ha mostrato un disegno eseguito da un ragazzo afghano di 14 anni” rivela Sir Taki ai nostri microfoni “Questa è stata la scintilla che mi ha fatto capire che attraverso la mia tecnica preferita, ossia quella del collage, i ragazzi avrebbero potuto esprimere loro stessi.”

Un progetto unico nel suo genere, anche perché costituisce al momento l’unica collaborazione esterna del centro asillanti, a causa delle difficoltà burocratiche rappresentate dall’introdurre attività di questo genere all’interno del centro. “Non è semplice perché si tratta di un’attività proposta a minorenni, quindi ci sono molti paletti e vincoli da rispettare, in particolare legati alla loro protezione” ha dichiarato l’educatrice Margherita Rocchi, che ha anche testimoniato l’ottimo risultato del progetto e l’entusiasmo dei ragazzi che vi hanno partecipato.

L’entusiasmo di Habib

Entusiasmo dimostrato anche da Habib Nazari, uno dei partecipanti al progetto, giunto in Svizzera dall’Afghanistan sei mesi fa, a soli 16 anni. “Questo progetto mi ha permesso di esprimere attraverso l’arte le difficoltà vissute. Il mio è un paese dilaniato dalla guerra, e questa causa una moltitudine di problemi, facendo fuggire le persone” ha dichiarato il giovane “Inoltre in Afghanistan l’arte non è minimamente presa in considerazione. quindi sono molto contento di aver avuto la possibilità di partecipare a questo progetto. Abbiamo molti piani per il futuro.”

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