Salute
"Gli antibiotici non sono caramelle, usateli solo se necessario”
Redazione
un anno fa
Una campagna mira a sensibilizzare a un utilizzo responsabile. Garzoni (mediX ticino): "L’antibiotico serve quando lo prescrive il medico”.

“Raffreddato? Influenzato? Gli antibiotici non sono caramelle. Li utilizzi solo se necessario”. È questo lo slogan della campagna lanciata dalla rete mediX ticino nell’ambito della settimana mondiale degli antibiotici. L’obiettivo? Sensibilizzare a un utilizzo responsabile. “Sappiamo che purtroppo se ne usano troppi”, spiega a Ticinonews il dottor Christian Garzoni, presidente di mediX ticino. “Da un lato i pazienti fanno automedicazione, perché si procurano scatole di antibiotici, e dall’altro fanno pressione sui medici di famiglia per averne uno quando non serve”. Questa campagna “serve proprio a far capire alla gente che l’antibiotico serve quando lo prescrive il medico”.

Una campagna in linea con la stagione

In Svizzera la situazione legata a questa tematica cambia a seconda delle regioni. “Il paziente ticinese, un po’ come il romando, tende a chiedere terapie antibiotiche”, analizza Garzoni. La campagna viene fatta adesso perché il periodo invernale è quello dei virus. In questa stagione “le persone si presentano spesso dal medico per essere aiutate, e hanno inconsciamente l’impressione che l'antibiotico aiuti a stare meglio in fretta, anche nel caso di una semplice tosse”. Nel 90% delle situazioni, tuttavia, “i raffreddamenti invernali sono causati da virus per i quali l’antibiotico non serve a nulla: ci vuole pazienza, piumone, un po’ di paracetamolo e poi si guarisce”.

Una possibile misura

Per superare il problema dell’autodiagnosi si potrebbe pensare alla vendita di antibiotici all’unità, ovvero basata sul numero esatto di quelli che effettivamente servono. Tale misura “risolverebbe tanti problemi e noi la sosterremmo, sia per una questione di salute pubblica sia di costi", prosegue Garzoni. Il problema “è che la legge federale non lo consente e prevede la vendita solo in scatole”. Gli antibiotici sono un settore molto toccato dalla questione penuria di farmaci e le autorità “hanno discusso di questa opzione proprio per poter somministrare solo a chi ha bisogno, dato che oggi non troviamo tutti gli antibiotici quando servono. Speriamo che la legge possa cambiare”.

Rischi e possibili effetti collaterali

L’uso di antibiotici comporta anche dei rischi e potenziali effetti collaterali. “A parte le allergie e le tossicità che si possono avere per certi organi, usare un antibiotico significa cambiare la flora naturale e sana di una persona”. Questo “va sempre messo sulla bilancia. Negli ospedali oggi abbiamo dei problemi con un batterio, il clostridrio, che vive nell’intestino di molte persone”. Quando prendiamo un antibiotico “uccidiamo tutti i batteri ‘buoni’ che lo tengono a bada e questo poi sopravvive poi ai banali medicamenti, creando casi di severa colite”.

Terapie antibiotiche accorciate

Malgrado la problematica della penuria sollevata in precedenza, uno studio recente dell’UFSP sostiene che negli ultimi anni l’uso di antibiotici è diminuito di quasi il 40%. “Come classe medica, negli ultimi 20 anni abbiamo avuto la chiara consapevolezza che in passato si usassero troppi antibiotici. Abbiamo quindi accorciato le terapie antibiotiche. Inoltre, sempre meno pazienti le ricevono". Oggi queste "sono destinate a chi ne ha davvero bisogno. Ed è giusto che tutti noi preserviamo queste molecole fondamentali, anche per le generazioni future, e le utilizziamo solo quando servono”, conclude Garzoni.

 

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