
Siamo ad inizio maggio. Il 3 maggio. Ed è un sabato sera come tanti, in centro a Lugano. Al Padiglione Conza però si tiene il Nextpunk Festival. Sonorità ruvide. Ambiente tosto. Ad inizio serata tutto bene. Sia all'interno del padiglione dove si tengono i concerti che fuori, per strada, nei paraggi del Centro Esposizioni. Poi, verso mezzanotte, iniziano a scaldarsi gli animi. E per strada - fuori dal controllo degli otto agenti di sicurezza assunti dagli organizzatori per la serata - partono dei tafferugli che porteranno poi dei giovani a lanciare sassi contro le auto della polizia, a danneggiare due vetrine, una vettura e la porta d’entrata di un ristorante. Nei giorni seguenti i disordini finirono divennero un caso politico e finirono sui banchi del Consiglio di Stato e del Municipio di Lugano. In un'interpellanza il deputato del PPD Raffaele De Rosa li definì "l'ennesimo gratuito attacco alle istituzioni" che "non può essere tollerato". Dello stesso tono l'interpellanza del gruppo UDC al Municipio di Lugano che chiese lumi su autorizzazione, ammontare dei danni, vendita d'alcool ai minori ed eventuali misure da adottare "affinché tali intemperanze abbiano in futuro ad essere evitate". Ebbene una prima decisione del Municipio luganese è caduta già pochi giorni dopo questi eventi. Ma gli organizzatori della manifestazione l'hanno resa nota solo oggi. La lettera, indirizzata al numero uno dell'organizzazione, Rodolfo Pulino, è firmata dal sindaco Giorgio Giudici e dal segretario Mauro Delorenzi. Eccone i passaggi più significativi. "L'evento dal lei promosso presso il Centro Esposizioni di Lugano lo scorso 3 maggio - scrive Giudici - ha avuto, come ampiamente noto, un esito assolutamente inquietante. Malgrado le chiare disposizioni date dal Municipio si constata che esse non sono state state rispettate e che il comportamento dei partecipanti alla manifestazione è stato indegno per un evento che doveva essere di festa e divertimento per i giovani".Per il sindaco di Lugano quanto accaduto "è stata un'evidente dimostrazione di un'approssimativa gestione, soprattutto dal lato della sicurezza e della sorveglianza".E dunque, "alla luce" di questi "gravi fatti" Rodolfo Pulino viene ritenuto "responsabile dell'accaduto". E Giudici dunque, in rappresentanza dei municipali luganesi, conclude di fatto, con queste poche parole, l'avventura del Nextpunk Festival: "Ci riserveremo in futuro di non concederle spazi di proprietà comunali per lo svolgimento di manifestazioni". Una frase che suona davvero come uno stop definitivo alle feste punk al Conza di Lugano.joe.p.
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