
Forte presa di posizione dei Giovani UDC Ticino che si oppongono alla mobilitazione studentesca per la Palestina. Nella giornata di ieri (17 novembre), infatti, in 15 scuole del Cantone è andata in scena la ‘Giornata per la Palestina’, un momento per riportare all’attenzione su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza attraverso numero attività e culminato con un corteo centralizzato a Bellinzona. I giovani democentristi si dichiarano preoccupati dell’accaduto: “In diversi istituti sono stati invitati come relatori i soliti professori italici con marcata tendenza a sinistra”.
Scuole come "laboratori di militanza politica"
Nel comunicato, i Giovani UDC storcono il naso sul legame tra temi geopolitici e la scuola: “La mattinata -si legge- è stata sfruttata per preparare striscioni e materiale propagandistico da utilizzare nel corteo pomeridiano, trasformando gli spazi scolastici in laboratori di militanza politica”. Le attività sono state organizzate dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) e non sono piaciute ai democentristi che definiscono il SISA un “presunto sindacato che si presenta come voce degli studenti, ma che in realtà è saldamente controllato da rappresentanti dei Giovani Comunisti”. Forze ed energie che i Giovani UDC utilizzerebbero per altri scopi come “migliorare la qualità dell’insegnamento o il sostegno all’apprendimento”.
Accuse a Consiglio di Stato e DECS
Non mancano poi le critiche al Consiglio di Stato accusato di essere a conoscenza “delle derive ideologiche e della parzialità didattica che si manifestano negli istituti” e viene sollecitato a armarsi di “meccanismi di verifica più trasparenti e imparziali” con l’obiettivo di “garantire che l’educazione non venga strumentalizzata a fini ideologici”. A tal proposito, i democentristi, puntano il dito contro il DECS: “La mancanza di pluralismo informativo e la contaminazione ideologica del DECS compromettono la capacità delle autorità di valutare con obiettività l'impatto di certe iniziative scolastiche sulla formazione degli studenti”.
