
I Giovani UDC Ticino lanciano l'allarme sulla deriva ideologica nelle scuole cantonali e chiedono al Consiglio di Stato di intervenire. Al centro delle critiche due episodi: una lettera del 23 settembre 2025 firmata da docenti del Liceo Lugano 1 e la “Giornata per la Palestina” prevista per il 17 novembre in diversi licei.
La lettera del liceo cantonale Lugano 1
Nella missiva indirizzata agli studenti, con toni "fortemente emotivi e politici", gli insegnanti avrebbero denunciato presunte violazioni da parte di Israele e annunciato l’intenzione di trattare regolarmente il conflitto israelo-palestinese in classe, oltre a organizzare presìdi settimanali, denunciano i giovani democentristi. "Riteniamo inopportuno che il tema venga trattato a scuola: o per incompetenza, o per parzialità ideologica. La scuola deve essere neutrale, non un megafono politico”.
La "Giornata Per la Palestina"
Sotto accusa anche la giornata autogestita del 17 novembre, promossa tra gli studenti come evento dedicato alla Palestina. Secondo i Giovani UDC, simili iniziative rischiano di trasformare i licei in “centri sociali”, dove vengono invitati "“esperti” solitamente orientati a sinistra e proposte attività di scarso valore formativo". I Giovani UDC chiedono quindi alle direzioni scolastiche e ai docenti di "rispettare la neutralità politica nelle scuole" e concentrarsi sull'insegnamento dei contenuti previsti dai programmi scolastici.
L'interpellanza
Il movimento giovanile ha anche presentato, tramite i propri esponenti in Gran Consiglio, un’interpellanza al Consiglio di Stato affinché venga fatta "ampia chiarezza sulla situazione e si intervenga con la necessaria urgenza".
Le domande al Consiglio di Stato
1. Il Consiglio di Stato è a conoscenza del contenuto della lettera firmata da docenti del Liceo cantonale Lugano 1, datata 23 settembre 2025, e delle attività annunciate al suo interno, tra cui la trattazione del conflitto israelo-palestinese durante le lezioni, l’organizzazione di presìdi settimanali e una “Giornata Per La Palestina” all’interno dell’istituto?
2. Il Consiglio di Stato ritiene conforme al mandato educativo e al principio di neutralità politica l’utilizzo di canali scolastici ufficiali da parte di docenti per promuovere visioni personali su temi geopolitici e per organizzare iniziative di carattere politico all’interno della scuola?
3. Quali misure concrete intende adottare il Consiglio di Stato per garantire il rispetto della neutralità politica all’interno delle scuole pubbliche cantonali, in particolare in relazione a temi di attualità internazionale?
4. È previsto un monitoraggio sistematico dei contenuti proposti durante le giornate autogestite e altre attività scolastiche straordinarie, come quella prevista il 17 novembre, al fine di evitare derive ideologiche e assicurare la coerenza con gli obiettivi formativi del sistema scolastico?
5. Il Consiglio di Stato intende valutare la sospensione, la riformulazione o una maggiore regolamentazione delle giornate autogestite e di altre attività straordinarie, affinché non si trasformino in strumenti di propaganda politica o attivismo ideologico?
6. Quali strumenti e garanzie intende mettere in atto il Consiglio di Stato per tutelare il diritto degli studenti a ricevere un’istruzione imparziale, conforme ai programmi scolastici, libera da pressioni ideologiche e rispettosa del pluralismo?