
Si è svolta oggi, nell’ambito della mobilitazione contro il preventivo 2026, la giornata d’azione promossa dai Sindacati OCST, VPOD e SIT nei settori sociosanitario, socioeducativo e scolastico. L’obiettivo dell’iniziativa – viene spiegato in un comunicato – “era di manifestare anche sui posti di lavoro una contrarietà allo smantellamento dei servizi pubblici e parapubblici, conseguenza di una politica di contenimento della spesa irresponsabilmente prospettata dal Cantone anche nel 2026”.
L'azione
La giornata è stata inoltre l’occasione per sensibilizzare sull’importanza di partecipare alla manifestazione sindacale per il servizio pubblico e le condizioni di lavoro, sostenuta dal Comitato Stop ai tagli, prevista il 29 novembre dalle 14 a Bellinzona. A livello cantonale sono state previste numerose attività presso case anziani, centri educativi, sedi scolastiche, istituti di cura, uffici e OSC. I sindacati hanno nel contempo effettuato un intervento per informare il personale e la popolazione, "nonché per fare sottoscrivere la petizione contro le paventate misure di risparmio".
Testa: "Stiamo scaldando i motori"
“Abbiamo visitato i posti di lavoro, parlando con il personale che in realtà è già informato sulle brutture che continuano a essere reiterate a livello cantonale", spiega a Ticinonews Stefano Testa di Vpod. "Come sindacati stiamo scaldando i motori, perché se il Cantone vuole continuare su questa strada, il punto di rottura è molto vicino”. Dal Governo è arrivato più volte l’appello all’unanimità e alla necessità di un patto di paese. “Noi siamo sempre disposti a fare la nostra parte. Purtroppo, la storia insegna che i patti di paese sono sempre sulle spalle dei lavoratori. Se venissero fatti fanno dove ci sono le risorse, saremmo disponibilissimi. In concreto? Basta sgravi fiscali e regali a chi non ne ha bisogno e sostegno a chi invece lo necessita".
