
Anche il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un procedimento penale nei confronti di Gennaro Pulice, l'ex killer della 'ndrangheta che nel 2013 si trasferì a Lugano, ottenendo un permesso di residenza.
Un permesso che il 38enne calabrese, arrestato nel maggio 2014 a Lamezia Terme, continua a sostenere di aver ottenuto grazie al pagamento di una bustarella a un funzionario dell'Amministrazione cantonale ticinese.
Interpellati dal Corriere del Ticino, gli inquirenti federali confermano che "Gennaro Pulice ha dichiarato alle autorità di perseguimento penale italiane ed elvetiche di aver versato a terze persone un importo per ottenere un permesso di lavoro in Ticino. Secondo quanto indicato a Gennaro Pulice da terze persone, tale importo era destinato ad un impiegato dell'amministrazione del Cantone Ticino."
Resta ora da capire se quanto afferma Pulice corrisponde al vero. Già in giugno, il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi aveva affermato che non vi erano elementi che potessero corroborare le dichiarazioni dell'ex ndranghetista. Ma ora anche gli inquirenti federali vogliono vederci chiaro.
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata