
Il calcio ticinese ha conosciuto durante la scorsa stagione un nuovo aumento di ammonizioni, espulsioni e sanzioni ad allenatori, dirigenti e spettatori.
Lo spiega su La Regione di oggi il presidente della Federazione ticinese di calcio (FTC), Fulvio Biancardi. "In questi giorni stiamo allestendo i rapporti della sezione disciplinare" dichiara. "La tabella che ho sotto gli occhi riassume molto bene l'evoluzione di questo trend e che registra, in effetti, un aumento generalizzato attorno al 10% in tutte le voci: ammonizioni, espulsioni e sanzioni. E ciò è significativo e tristissimo, seppure stiamo parlando di un grande numero di partite (300 ogni weekend)."
Nel dettaglio, durante la stagione calcistica 2015/2016 si sono contate sui campi ticinesi 6'500 ammonizioni, oltre 600 espulsioni e ben 135 sanzioni verso allenatori, dirigenti o spettatori, che nella stragrande maggioranza dei casi sono i genitori dei piccoli giocatori.
"Fra genitori, e ciò non va nascosto, si creano situazioni spiacevoli anche per questioni etniche" afferma Biancardi. "È successo che si è andati alle mani per questo. Come gravi sono quelle situazioni dove i genitori urlano in campo ai ragazzini, situazioni surreali..."
Secondo il presidente della FTC questi comportamenti si spiegano col fatto che "tanti genitori riversano sui figli le proprie aspirazioni, disilluse, di carriera". Inoltre, a suo dire, a incidere è anche "l'attuale difficile situazione economica. Il calcio è visto come una scorciatoia, facile, per arrivare al denaro, alla ricchezza."
La Federazione ticinese di calcio, pur sapendo che sarà una missione difficile, è seriamente intenzionata a invertire la tendenza. "Su questi casi stiamo cercando di avere la mano pesante" conclude Biancardi.
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