Guerra in Ucraina
Geninazzi: "C'è un aggressore e c’è un complice dell’aggressore, ovvero Trump"
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Redazione
3 ore fa
Il giornalista ed esperto di Est Europa commenta il piano per la pace tra Russia e Ucraina approvato dal presidente statunitense. "L'UE viene tagliata fuori, il suo ruolo è di portare acqua a un grande disegno di Trump e Putin”.

La sovranità dell'Ucraina sarà confermata e il paese riceverà garanzie di sicurezza affidabili. Sono due dei 28 punti contenuti nel piano per la pace tra Russia e Ucraina approvato questa settimana dal presidente americano Donald Trump. "È difficile definirlo un vero e proprio piano di pace. Mi sembra di più un progetto di 'big deal', ovvero di far riprendere gli affari fra Usa e Russia a tutti i costi", precisa a Ticinonews Luigi Geninazzi, giornalista ed esperto di Est Europa. "E il primo impiccio da risolvere è ovviamente la guerra in Ucraina. Dico questo perché gran parte dei 28 punti riguarda la ricostruzione economica, che sarà guidata dagli Stati Uniti. Non si capisce bene però da dove provengano questi soldi. Dell'Europa non si parla e qui cominciano le ambiguità". Ciò che emerge invece nella parte vera e propria di negoziato politico "è ancora una volta la semplice replica delle richieste massimaliste di Putin".

L’Unione Europea, che non ha partecipato alla stesura di questi punti, ci guadagna qualcosa?

“In teoria dovrebbe ottenere la pace, ma in realtà così la pace non si avrà. Ma soprattutto, l'UE viene tagliata fuori come concetto generale: il suo ruolo è quello di portare acqua, senza alcun interesse strategico, a un grande disegno di Trump e Putin. Ed è proprio il punto che Trump non capisce o fa finta di non capire, e che Putin vuole: tagliare fuori l'Europa e tornare alla situazione precedente la caduta del muro, ovvero la grande trattativa fra i due super imperi".

Nel frattempo, la situazione sul campo per l'Ucraina si è deteriorata. C'è ancora una sorta di leva negoziale per Zelensky e gli europei, oppure bisogna farsi andare bene tutto?

"Io vedo una replica del cosiddetto agguato che era stato fatto quando Trump aveva trattato in malo modo Zelensky, ricevendolo alla Casa Bianca. Questo è un agguato molto più confuso - con i suoi 28 punti - ma in realtà più pericoloso, perché l'Ucraina è in una situazione critica: sul piano di militare è uno dei momenti peggiori. Zelensky ha comunque detto che riscriverà il piano, vedremo cosa succederà. Ciò che conta è la solidarietà, che in questo periodo da parte dell'opinione pubblica europea è venuta meno, in parte perché è come se non riuscissimo a pensare a più di una guerra alla volta. Abbiamo però una conferma: c'è un aggressore e c’è un complice dell’aggressore, ovvero Trump. Al di là delle sue oscillazioni, il tycoon è di fatto un complice”.

 

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