Ticino
Garzoni: “La responsabilità individuale è fondamentale”
© CdT/Gabriele Putzu
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Redazione
5 anni fa
L’intervento del medico ha messo chiarezza su svariati quesiti legati alla pandemia

Intervenuto ieri sera su Teleticino, il direttore della clinica luganese Moncucco Christian Garzoni ha fatto il punto della situazione pandemica, in Svizzera come nel resto del mondo.

A livello mondiale l’aumento dei contagi non sembra voler rallentare, raggiungendo picchi di 284mila nuovi casi giornalieri, a cosa dobbiamo questa impennata?

Sì purtroppo la pandemia sta subendo un’impennata, sia globalmente che a livello europeo. In Europa anche dove sembrava andare meglio sta ripartendo, come la Francia o la Catalogna. Chiaro gli spostamenti estivi, vuoi per le vacanze vuoi per i ricongiungimenti familiari, stanno causando un problema, sia in Svizzera che in Europa. Trovo preoccupante questo aumento di casi e queste nuove chiusure dei paesi europei che avevano riaperto. Anche i numeri in Svizzera interna sono preoccupanti.

Abbiamo visto che ci sono molti paesi che stanno potenziando i test per chi rientra da viaggi all’estero. La lista di paesi a rischio con la conseguente quarantena imposta dalla Svizzera è sufficiente o dovremo potenziare queste misure?

Il Consiglio Federale ha creato questa lista sulla base di dati reali che vengono sempre aggiornati. A seconda di quanti casi ci sono sul territorio per centomila abitanti vengono messi o tolti dei paesi. Oggi come oggi viaggiare è un rischio, è stato ribadito più volte, e i viaggi all’estero andrebbero effettuati solo se necessari, perché il paese dove si va potrebbe essere messo nella lista con tutte le conseguenze del caso visto che a livello federale le quarantene adesso vengono verificate e sanzionate se non seguite. Chi viaggia all’estero deve assumersi i propri rischi, comprese una quarantena forzata in un paese estero e la quarantena al rientro. Inoltre, vi sono ancora troppi abusi di persone che non seguono la quarantena, con rischi per la comunità, così che ben vengano i controlli.

L’OMS ha parlato di questa situazione come di un possibile inizio di una nuova ondata, il che riporta subito alla mente nuove chiusure e un nuovo lockdown. Dovremmo preoccuparci?

Guardando i numeri dell'Europa bisogna restare un po’ oggettivi. Ci sono degli aumenti che vanno presi seriamente, ma non siamo in una stazione di lockdown. Gli attuali problemi sono appunto i viaggi, i grossi assembramenti causati dalle riaperture, e il fatto che quando si rimane troppo a lungo in una situazione di pericolo si tende a fare meno attenzione. Riguardo la seconda ondata, ritengo che nessuno sappia se, quando e come arriverà, ma è comunque necessario che tutti continuino a fare la propria parte. La responsabilità individuale è fondamentale.

Secondo lei dovremmo effettivamente chiudere pub e discoteche, così come luoghi di assembramento come gli ultimi eventi rimasti?

Penso che il Ticino sia stato un buon esempio di compromesso. Il Ticino contrariamente alla Svizzera tedesca ha dei numeri che restano bassi, e ha attuato due misure diverse e più severe rispetto alla legge federale: ha messo un limite di persone per gli assembramenti più basso e ha messo più obblighi per l’utilizzo delle mascherine. A livello federale infatti l’obbligo sussiste solo sui mezzi pubblici.

Io spero che si arrivi a un utilizzo delle mascherine più ampio anche a livello federale come auspico che si possa ridurre il numero massimo di partecipanti negli assembramenti, perché centinaia di persone sono un problema.

E per quanto riguarda un utilizzo delle mascherine più esteso anche in Ticino, come sono le tempistiche?

A livello medico c’è una forte pressione e sostegno per aumentare l’utilizzo, ricordo la petizione lanciata insieme al presidente dell'ordine dei medici ticinesi e il dottor Lepori, alla quale hanno sottoscritto più di quattrocento medici del Canton Ticino. Chiediamo che oltre che nei bar, ristoranti e mezzi pubblici, ci sia un uso più importante negli esercizi pubblici, così come nei negozi, e chiediamo che negli ambienti chiusi come gli uffici vi sia l’obbligo di portare la mascherina. Spero che arrivi questa stretta da parte del Governo Federale.

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