Ticino
Garzoni alle correzionali: "sono in buona fede"
Redazione
17 anni fa
In aula da oggi il caso del presunto appalto truccato di Via delle Aie a Lugano

Carlo Garzoni, detto Carluccio, 52 anni, uno dei più importanti impresari edili ticinesi, questa mattina al processo si è presentato con l'espressione di chi è convinto di essere innocente. Anche se il Procuratore Pubblico Giovan Maria Tattarletti lo accusava di falsità e soppressione di documenti. Con Garzoni, in aula, di fronte al giudice Claudio Zali, c'erano pure un dirigente dell'impresa, difeso dall'avvocata Anne Schweikert e un consulente della Cassa pensioni di Lugano, difeso dall'avvocato Luca Marcellini. Il caso è quello del presunto appalto truccato per la costruzione di una palazzina in via delle Aie. Un appalto da sei milioni di franchi.La vicenda venne alla luce due anni fa, quando durante una verifica delle offerte un funzionario della Cassa si accorse che il dossier Garzoni era scomparso. Il giorno dopo riapparve modificato. Scattò la denuncia e Garzoni finì sotto inchiesta con i due coimputati. La somma dell'offerta non era stata cambiata: ma erano state corrette alcune cifre. Da qui la falsità in documenti."Non avevo nulla da nascondere", ha detto il consulente dell'istituto previdenziale, oggi 72enne, prima che gli occhi gli si riempissero di lacrime. "Non ho tentato di truccare l'appalto", ha ribadito di fronte al giudice. "Non intendevo favorire Garzoni, ma solo presentare offerte conformi. In seguito avrei fatto lo stesso con le altre imprese".Da parte sua, Garzoni, difeso dall'avvocato Mario Postizzi, ha dichiarato di essersi fidato del consulente. "Ho dato il mio consenso alla correzione dell'offerta, delegando il dossier al collaboratore che l'aveva curata". Ma Tattarletti ritiene che i tre siano colpevoli e ha chiesto per loro pene pecuniarie: 360 aliquote per il consulente, 300 per Garzoni, 240 per il dirigente dell'impresa. In soldi, fanno 54'000 franchi per il primo, 300'000 per Garzoni, 24'000 per il terzo imputato. Il procuratore ha proposto una condizionale di tre anni. E ha aggiunto complessivamente 10'000 franchi di multa. "Non ci sono attenuanti", ha detto Tattarletti, "anche se gli imputati non hanno precedenti penali". "Quel che hanno fatto resta grave", ha aggiunto. "Erano persone del settore e dovevano sapere che dopo essere stata consegnata, un'offerta in una procedura di appalto non può più essere modificata".Da parte sua, la Cassa pensione, patrocinata dall'avvocato Emanuele Verda, si è costituita parte civile.Domani pomeriggio, il giudice Claudio Zali pronuncerà la sentenza.MB, PP

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