Ticino
Fusione Valle Rovana: "Un passo avanti e uno indietro"
Fusione Valle Rovana: "Un passo avanti e uno indietro"
Fusione Valle Rovana: "Un passo avanti e uno indietro"
Redazione
7 anni fa
Il Comitato contrario al Parco nazionale ribadisce che il futuro quartiere di Campo Vallemaggia non farà parte del progetto

"I Comuni di Cevio, Campo Vallemaggia, Cerentino e Linescio non hanno aderito al progetto del Parco nazionale del Locarnese e pertanto, nel caso della nascita del Parco , il territorio del futuro quartiere di Campo Vallemaggia non farà in nessun caso parte del suddetto progetto". A ribadirlo, in un comunicato stampa che riportiamo di seguito, è il Comitato "NO al Parco nazionale del Locarnese". 

"I comuni di Campo Vallemaggia, Linescio, Cerentino e Cevio mettono un paracadute alla fusione. - si legge - Ci è stato comunicato da alcuni addetti ai lavori che, dopo aver aver preso atto delle intenzioni e delle mire espansionistiche del Progetto parco e del Cantone di riallacciare il territorio PNL di Bosco Gurin attraverso la fusione dei comuni della Valle Rovana, che si sono voluti mettere i puntini sulle “i”.

A salvaguardia della volontà popolare democraticamente espressasi nel 2009 in merito all’adesione al Progetto parco da parte dei succitati comuni, è stato scritto nel rapporto della commissione di studio che in nessun modo sarà possibile garantire la continuità territoriale utilizzando il suolo dei medesimi. A margine delle affermazioni di Marco Molinari, che chiede fiducia ad un governo che non intenderebbe coattare, sorge spontanea una domanda. Come può l'UFAM accettare un progetto che de facto non potrà mai essere conforme alle attuali leggi e ordinanze? Nelle riserve che l'UFAM dovrebbe inserire nel preavviso (ricordatevi che lo finalizzerà solo eventualmente dopo il voto) come potrà ora auspicare la necessità di riallacciare il comune di Bosco Gurin?

A scanso di equivoci ricordiamo a tutti che oggi il progetto è carente non solo per i mancanti km2 di superficie, ma anche per continuità e numero di zone centrali che sono oltre il consentito. Anche il fatto stesso che il territorio di Bosco Gurin è un exclave di per sé vietata dall’Ordinanza, dimostra che un’eventuale accettazzione potrebbe avvenire solo con riserve.

In conclusione di questa breve nota, non possiamo esimerci dal deplorare nuovamente certi sistemi e tecniche a lungo termine per eludere passaggi che dovrebbero essere il fulcro della democrazia del nostro paese. Il Progetto del parco è iniziato con carenze, negligenze ed ingerenze. La sua attuazione non può di certo portare ad esiti positivi per la popolazione, se partiamo dal presupposto che si chiede di concedere fiducia a chi si è comportato in maniera così poco trasparente e così anti democratica".

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata