9’500 vittime l’anno per colpa del fumo in Svizzera, 8 milioni nel mondo. Sono i numeri riportati dalla Lega polmonare contro il cancro, che lancia l’allarme, parlando di una vera e propria emergenza, paragonabile a una pandemia, anche se meno silenziosa di quella del Covid. “È un’emergenza perché spesso non si pensa alle conseguenze globali, non solo sulla persona, ma anche sull’ambiente. È quindi importante sensibilizzare e informare le persone su questo aspetto”, sottolinea la portavoce dell’associazione Jocelyne Gianini.
Mortale anche per l’ambiente
Proprio l’aspetto ambientale spesso non viene preso in considerazione, ma che non è tralasciabile nella lotta al clima e allo sfruttamento. “Già nella preparazione del tabacco si ricorre spesso a seccare il materiale con della legna, c’è quindi un problema di deforestazione, per esempio in Africa o Sud America”, spiega Jaques Philippe Blanc, medico responsabile servizio tabaccologia Lega Polmonare ticinese. “Inoltre i mozziconi sono dannosi per l’ambiente”.
Più fumatori in pandemia
La pandemia di Covid ha inoltre peggiorato la situazione, facendo aumentare il numero di fumatori soprattutto nel periodo di confinamento, colpendo soprattutto i più giovani. Ma smettere di fumare non è così semplice, ancor di più a causa di una sproporzione di mezzi: da un lato l’industria del tabacco con infinite risorse, dall’altra associazioni come la Lega polmonare che cerca di fare prevenzione. “Cerchiamo di essere presenti in maniera capillare, anche nelle scuole, ma non abbiamo gli stessi mezzi come l’industria del tabacco, che è ovunque”, sottolinea Gianini.
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