
Tutto ha inizio l’11 giugno, quando Sergio Regazzoni, attivista pro cannabis e responsabile dell’Associazione cannabis ricreativa Ticino (Acrt), decide di fumarsi uno spinello al parco Ciani per verificare se la polizia avesse finalmente (la legge è in vigore da gennaio) iniziato ad applicare le nuove norme, che prevedono delle semplici multe da cento franchi per i fumatori in possesso di quantitativi fino a 10 grammi. Poi, colto in fragrante da due agenti in borghese, l’amara sorpresa: il 14 luglio la Sezione della circolazione gli comunica l'avvio di un procedimento per la revoca della licenza di guida.
La notizia è stata data dal Caffè recentemente, e lo stesso Regazzoni ha annunciato battaglia, se necessario fino al tribunale federale, dalle pagine del domenicale.
Ma come funzionano le procedure in questi casi particolari? Com’è possibile stabilire, come fatto nel caso di Regazzoni, quando si è di fronte a un consumo regolare? E con l’alcol valgono le stesse regole? Domande che abbiamo rivolto a Michele Isolini, capoufficio della sezione giuridica della circolazione.
“Innanzitutto bisogna dire - spiega Isolini - che il provvedimento del ritiro della licenza di condurre non è automatico: solo di fronte al sospetto di un consumo abituale scatta questa misura, che è comunque preventiva e dà al conducente la possibilità di dimostrare il contrario grazie ad analisi mediche regolari. Inoltre il ritiro non è sempre previsto, è possibile che vengano richiesti i controlli lasciando il conducente in possesso della licenza.”
E su quali discriminanti viene dunque stabilito il provvedimento? “Ci sono diversi fattori che concorrono: prima di tutto le informazioni contenute nei rapporti di polizia e nelle segnalazioni del Ministero pubblico, che di solito forniscono indizi sulla regolarità del consumo. In base a questo, se si sospetta la regolarità, si procede con un apposito screening medico che, grazie all’analisi del sangue e di un metabolito del Thc (la sostanza stupefacente della cannabis ndr), ci permette, attraverso delle scale di valutazione, di riconoscere le situazioni problematiche.”
Dopo lo screening scatta dunque il ritiro? “No, non per forza - puntualizza ancora Isolini -. Se lo screening è negativo, o non prova sufficientemente la regolarità del consumo, si procede di norma con il controllo della capacità di astinenza dalla sostanza per un periodo di prova di 3-4 mesi, lasciando però la licenza al conducente. Superati i controlli il caso viene chiuso. Se invece lo screening dà esito positivo scatta la medesima misura, ma accompagnata dal ritiro della patente, sempre per un periodo di prova. Tra questi ultimi casi a farla da padrone è sicuramente la casistica legata alla cannabis.”
Con le altre droghe invece come funziona? “Di solito, in presenza di droghe pesanti, la misura preventiva per misurare la capacità d’astinenza viene automaticamente accompagnata dal ritiro. Ma anche in presenza di conducenti con problemi di alcolismo le misure applicate sono le stesse.”
Viene fatto uno screening medico anche per l’alcol? “Nei casi di sospetto alcolismo, sempre su segnalazione di polizia e/o Ministero pubblico, torna molto utile l’esame del capello, grazie al quale riusciamo a stabilire l’eventuale abuso regolare. Insomma, ci affidiamo a questi esami scientifici che ci danno una mano a fare maggiore chiarezza e a stabilire la misura corretta.”
E fin qui i casi “non alla guida”, ma alcune differenze sussistono anche quando si viene colti in fragrante, ovvero al volante. “Via Sicura - continua Isolini - ha equiparato droghe, alcol e medicamenti, ma con la differenza che è sufficiente avere nella vettura degli stupefacenti per incorrere nelle sanzioni, mentre per l’alcol e per i medicamenti deve essere dimostrata l’assunzione e l’inattitudine alla guida. Ovviamente nella fattispecie appena esposta il ritiro è immediato.”
Infine un’ulteriore differenza sempre tra alcol e droghe: “Va inoltre detto che la polizia può sottoporre a un controllo con l’etilometro i conducenti anche in assenza di sospetti o indizi che indichino l’avvenuto consumo, mentre per le droghe è possibile intimare il controllo tossicologico solo in presenza di un indizio chiaro, come può essere appunto il ritrovamento nella vettura di sostanze stupefacenti.”
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