
Il 13 e 14 dicembre, a Losanna si è svolto il 22o congresso del Partito Svizzero del Lavoro, dove è stato approvato il programma elettorale per le elezioni federali dell'autunno 2015. Un programma d'opposizione all'operato del governo e del parlamento, e di contestazione del funzionamento del sistema democratico sotto ricatto delle lobby padronali. La soluzione, secondo il Partito svizzero del lavoro, è la trasformazione della società attraverso il sostegno a tutte le lotte per i diritti dei ceti popolari, favorendone l'unione in un forte movimento per il socialismo.
Tra le decisioni prese a Losanna ve n'è una che riguarda il Ticino: infatti, a seguito di numerose incomprensioni e polemiche sviluppatesi durante gli ultimi due anni, il Partito Svizzero del Lavoro ha deciso di rompere con il Partito Comunista, diretto da Massimiliano Ay.
La volontà da parte del PC di sviluppare autonomamente relazioni nazionali e internazionali, quale organo semplicemente federato al PSdL, non è accettabile, secondo il Partito Svizzero del Lavoro.
L'esclusione dal PC del compagno Leonardo Schmid, membro del Comitato Direttore del PSdL, e la sospensione di numerosi compagni della vecchia guardia, per anni attivi nelle istanze nazionali del partito, non è accettabile, sempre secondo il Partito Svizzero del Lavoro.
Il mancato impegno militante e finanziario in seno al PSdL da parte del PC non è più tollerabile, aggiunge ancora il PSdL.
Per queste ragioni principali, ad ampia maggioranza, i delegati al congresso, considerata la mancanza di fiducia nei dei dirigenti della sezione della Svizzera italiana, hanno deciso di non riconoscere più il PC quale sezione attiva del Partito. Il PSdL invita i compagni e le compagne che in Ticino vogliono effettivamente impegnarsi a sostenere il rafforzamento del Partito ad organizzarsi per fondare una nuova sezione ticinese del partito. Ciò che Leonardo Schmid, in compagnia di Gianluca Bianchi, ha già fatto.
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