
Si è tenuta ieri ad Aosta l’annuale riunione bilaterale prevista dall’articolo 5 dell’Accordo tra la Svizzera e l’Italia del 1974 sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri italiani. Un accordo che è stato applicato esattamente 50 anni fa e che ha ispirato, nel 2020, la stesura di quello nuovo, entrato in vigore dal 17 luglio 2023 e che si applica dal 1° gennaio 2024. Quella di ieri era dunque l'ultima riunione in applicazione dell'accordo del 1974.
I ristorni per l'anno 2023
Durante la riunione si è parlato della compensazione finanziaria sulle remunerazioni dei frontalieri per l'anno 2023. L'importo ammonta - per i Cantoni Grigioni, Ticino e Vallese - a 116'379'435 franchi, che sono stati già versati a fine giugno. La delegazione svizzera ha anche fornito i dati statistici relativi al numero dei frontalieri che operano nei Cantoni interessati dall'accordo: 77'498. Il nuovo accordo del 2020, ricordiamo, prevede che i ristorni cesseranno a partire dal 2034. Da parte sua la Delegazione italiana ha illustrato la ripartizione – tra gli enti locali interessati – delle somme ristornate negli scorsi anni, informando in merito alle opere realizzate ed in fase di progettazione.
Chi era presente
La Delegazione italiana era presieduta da Paola Sarra (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e composta da rappresentanti dell’Ambasciata d’Italia in Svizzera, della Regione Autonoma Valle d’Aosta, della Regione Lombardia, della Regione Piemonte, della Comunità Comprensoriale Val Venosta e dell’Associazione dei Comuni italiani di frontiera. A capo della Delegazione svizzera era invece presente il Direttore della Divisione delle contribuzioni, Giordano Macchi, accompagnato dai rappresentanti delle Amministrazioni delle contribuzioni dei Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese e della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali.