
Il numero dei frontalieri è costantemente in crescita e l’aumento e interessa il settore terziario. Secondo il consigliere nazionale della Lega Lorenzo Quadri “gli effetti negativi della libera circolazione delle persone sul mercato del lavoro ticinese sono vieppiù preoccupanti”.
“Ben noti sono i fenomeni di sostituzione di lavoratori residenti con frontalieri e di dumping salariale”, spiega Quadri. “La preferenza indigena light si è dimostrata, come era del resto previsto, del tutto inutile nella prevenzione come pure nel contenimento dei fenomeni di cui sopra”. Negli ultimi tempi si registra, spiega Quadri, un fatto nuovo. “Anche nella fascia di confine italiana comincia a farsi strada la consapevolezza che il frontalierato incontrollato è nocivo per il tessuto economico locale, poiché comporta fuga di cervelli e deindustrializzazione”, sottolinea. Sulla base di questa nascente consapevolezza “occorrerà riaprire la discussione sull’elaborazione di clausole di salvaguardia di concerto con le regioni di confine italiane”.
Domanda al Consiglio federale
- Davanti ad un’eventuale posizione congiunta dei territori di frontiera svizzeri ed italiani, il CF è disposto a chinarsi seriamente sull’ipotesi di introduzione di clausole di salvaguardia volte a contenere la continua crescita del frontalierato in Ticino, problematica sia per la fascia di confine ticinese che per quella italiana?
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata