
Un comitato referendario - promosso dal sindacato Vpod e a cui hanno aderito 21 associazioni, sindacati e partiti di sinistra - ha consegnato oltre 10mila firme contro il decreto di legge approvato lo scorso ottobre dal Gran Consiglio concernente il pareggio economico entro il 2025. Un decreto, lo ricordiamo, che impone al Consiglio di Stato di non aumentare le imposte, ma di concentrarsi unicamente sul taglio delle spese.
“È un’operazione finanziara totalmente squilibrata in quanto impedisce qualsiasi ragionamento sul fronte delle entrate e va colpire eslusivamente i sussidi pubblici e la qualità dei servizi pubblici”, commentato Raoul Ghisletta a nome del comitato referendario. “Non vogliamo che vengano colpiti ingiustamente tutta una serie di fasce della popolazione che hanno bisogno dei servizi pubblici”.
Per Ghisletta dunque il compito va rifatto “secondo lo spirito della Costituzione. Il risanamento finanziario è un esercizio che va fatto sia sul fronte delle uscite che delle entrate, come fatto fino adesso. L’idea di Sergio Morisoli ha colto di sorpresa una parte del Parlamento. Con le nostre 10mila firme non vogliamo essere colti di sopresa. Vedremo il risultato a bocce ferme dopo il risultato della votazione”.

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