Luganese
Frana dei Denti della Vecchia, lo scalatore: "Per noi quella parete era un tempio"
Immagine Rescue Media e Ticinonews
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Redazione
8 ore fa
Giorgio Del Fante del gruppo "Scoiattoli Denti della Vecchia" spiega a Ticinonews caratteristiche e valore delle piste di scalata danneggiate dalla frana di domenica mattina.

All'indomani della frana, i Denti della Vecchia rimangono sotto osservazione. Il crollo di una porzione di parete della montagna è stato uno shock anche per i numerosi alpinisti che la frequentavano e che l'hanno denominata "Nirvana". "Era principalmente frequentata da arrampicatori del Luganese", spiega a Ticinonews Giorgio Del Fante, gestore del materiale del gruppo di scalatori "Scoiattoli Denti della Vecchia". "Per noi quella parete è una sorta di tempio e non a caso il suo nome è 'Nirvana'. Quando si arriva sotto la parete si ha quasi un'illuminazione. Il muro era veramente imponente e la scalata era molto aerea, con parecchi metri di vuoto sotto. Inoltre è anche difficile da raggiungere, perché per l'avvicinamento bisogna contare un'ora di camminata a buon passo, su un terreno molto verticale. Non c'è un sentiero ufficiale, ma si percorrono le tracce lasciate dagli arrampicatori precedenti. Bisogna guadagnarsi persino l'avvicinamento".

Alcune vie "si sono salvate"

Gli "Scoiattoli" avevano considerato un'arrampicata su quella parete proprio sabato scorso, alla vigilia del crollo. "Era una delle opzioni, anche perché dopo le piogge c'è sempre l'incognita del bagnato e la parete Nirvana tende ad asciugare molto in fretta. Sono passato tante volte da quel posto e tante volte abbiamo arrampicato lì: fa sicuramente pensare che tutto quell'ammasso di roccia sia venuto giù così, da un giorno all'altro". La Nirvana è quindi ormai solo un ricordo? "Ho già avuto modo di constatare che alcune vie si sono salvate. Il posto non è però più come prima e questo è sicuramente un duro colpo".