
L’euro basso, anzi bassissimo. Un tema che in questi ultimi mesi ha tenuto banco soprattutto tra i commercianti ticinesi, preoccupati a giusta ragione del fatto che la clientela punti all’Italia per effettuare i propri acquisti.Piccoli negozianti ma anche la grande distribuzione e i centri commerciali sono toccati da questa situazione. Noi abbiamo voluto tastare il polso ad uno dei maggiori punti di riferimento per lo shopping in Ticino, ossia il Fox Town di Mendrisio.Abbiamo raggiunto telefonicamente Giorgia Tarchini, responsabile per il marketing.Come stanno andando gli affari al Fox Town?“Non abbiamo ancora i dati di luglio, ma per i primi sei mesi possiamo dire di aver avuto una flessione del 5%”.Dovuta all’euro, oppure anche altri motivi?“Posso dire che questa flessione è dovuta essenzialmente al cambio sfavorevole”.Quali sono le prospettive?“I mesi estivi sono i più favorevoli per noi. Abbiamo clientela americana, brasiliana, indiana, insomma, da tutto il mondo, quindi il fattore cambio incide in modo minore”.Ma il resto dell’anno?“Il resto dell’anno è più problematico. La nostra clientela è per il 60% italiana, quindi un cambio sfavorevole porta inevitabilmente ad un calo delle vendite”.All’interno del centro si applicano politiche di cambio particolari?“Alcune boutiques hanno la doppia cassa franchi e euro. Comunque si cerca di invogliare i clienti, indubbiamente. Non conosco la realtà dopo gli ultimi scivoloni dell’euro, ma mi ricordo che quanto era a 1.20 alcuni negozi applicavano un cambio 1.50. Naturalmente solo per chi paga in contanti, in quanto con carte di credito il cambio è imposto.”[email protected]
© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata