
Botta e risposta. Il Festival internazionale del film di Locarno replica oggi all'attacco sferratogli da Armando Dadò. Negli scorsi giorni l'editore locarnese ha inviato a tutta una serie di politici federali, cantonali e comunali e a direttori di testate giornalistiche una copia della Rivista di Locarno contenente diverse immagini esplicite tratte dal discusso film splatter-porno-gay "L.A. Zombie" di Bruce LaBruce proiettato al Festival. Film che aveva scatenato diverse polemiche. Nel frattempo la Città di Locarno e il consigliere federale Didier Burkhalter hanno espresso il loro pieno sostegno al Festival. Che oggi prende ufficialmente posizione sulla questione con una lunga nota stampa. Vediamola. Punto per punto.La selezione"Il programma del Festival, firmato dal Direttore artistico - vi si legge - è il frutto di un lavoro collettivo svolto assieme ad un comitato di selezione composto da esperti e professionisti del cinema. Sono stati presentati nel corso della 63. edizione 280 film, tra corti, medio e lungometraggi, di ogni genere e provenienza geografica: un panorama ricco e estremamente diversificato del cinema contemporaneo, che non si può riassumere ai tre titoli incriminati da Armando Dadò. Al di là del giudizio soggettivo sulle singole opere, occorre specificare che i registi dei film in questione sono ospiti riconosciuti dei principali festival di cinema internazionali. Bruce LaBruce, regista di "LA.Zombie", è stato più volte in selezione al Festival di Berlino. I lavori di Christophe Honoré e Benoît Jacquot sono regolarmente presentati a Cannes e nei principali festival internazionali. La storia del Festival del film Locarno, quella delle grandi rassegne cinematografiche e la storia del cinema in generale è ricca di opere controverse: sono molti i film, spesso di grandi autori, che hanno suscitato accesi dibattiti, sia per motivi politici, morali o estetici. E non di rado le polemiche di ieri assumono un colore assai diverso col passare degli anni – basti pensare a certi film di Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci o Nagisa Oshima. Alcuni esempi recenti del cinema d’autore contemporaneo spaziano da "Baise-moi" di Virginie Despentes e Coralie Trinh-Thi in Concorso a Locarno nel 2000, a "Anticristo" di Lars Von Trier, in Concorso a Cannes nel 2009, che ha pur valso all’attrice principale Charlotte Gainsbourg il premio d’interpretazione, passando per "Romance" di Catherine Breillat con Rocco Siffredi, presentato a Rotterdam nel 1999". "LA.Zombie" E come per gli altri pochi titoli a contenuto sensibile della selezione 2010 - continua la nota stampa - la Direzione del Festival ha preso le massime precauzioni nell’organizzare la presentazione del film di Bruce LaBruce. Un chiaro avvertimento al pubblico è stato inserito sui manifesti, nel programma, nel catalogo e sul sito ufficiale; l’accesso alla proiezione è stato esplicitamente vietato ai minori di 18 anni; e il film è stato programmato in tarda serata a un orario diverso da quello regolarmente previsto per le opere in concorso. Dopo la presentazione locarnese, "LA.Zombie" ha continuato la sua strada in numerosi festival internazionali, primi tra i quali il Toronto International Film Festival. Infine, il Festival applica un rigoroso regolamento per l’ospitalità delle delegazioni dei film selezionati. A differenza di quanto indicato da Armando Dadò sulla base di informazioni del tutto errate, i registi e gli attori dei film in concorso non sono mai retribuiti per la loro presenza; Locarno non prende a carico le loro spese di viaggio e le delegazioni non sono alloggiate in «suites d’albergo a 5 stelle», bensì in camere normali di hotel a 3 o 4 stelle. La delegazione di "LA.Zombie" ha quindi ricevuto il trattamento previsto per tutti i film in concorso a Locarno". Peter Greenaway "La Direzione artistica del Festival smentisce categor
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