
Il Ministero pubblico, la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale comunicano che recentemente è terminata un'inchiesta, nata ad inizio 2016, relativa alla divulgazione di decine di immagini pornografiche offerte sul web, in particolare via Dropbox, concernenti alcune minorenni, le cui immagini venivano scambiate e pubblicate a loro insaputa.
A seguito delle segnalazioni, il link aveva cessato di funzionare e la Polizia cantonale aveva aperto un fascicolo (vedi articolo suggerito). Le foto, tuttavia, no erano sparite dalla rete ed erano ancora raggiungibili in un archivio denominato "La Bibbia". In questo archivio si trova una cartella 'dedicata' al Ticino che comprendeva i nomi di 35 ragazze, diverse delle quali ignare di essere state schedate.
L'indagine ha permesso di identificare una decina di giovani residenti in Ticino che, con diversi gradi di responsabilità, si sono resi autori del reato di pornografia. Gli inquirenti hanno potuto risalire alle modalità di ricerca e diffusione delle rappresentazioni illecite grazie anche alla fattiva collaborazione internazionale, che ha permesso di recuperare i dati necessari all'individuazione degli autori.
L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice Pubblica Chiara Borelli e dalla Magistratura dei Minorenni.
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